Bambole gonfiabili, sex toys politicizzati in Russia?

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Ogni anno in Russia, sul finire dell’estate si tiene una manifestazione davvero particolare che vede centinaia di nuotatori, uomini e donne, nuotare con le classiche sex dolls, le bambole gonfiabili che solitamente vengono utilizzati da uomini e donne con tutt’altro spirito e scopo. Quest’anno questa divertente gara è stata annullata, come già vi avevamo comunicato. Torniamo sulla questione, andando a fondo delle motivazioni.

Le autorità hanno fatto sapere di aver bloccato la competizione solo qualche giorno prima dell’evento, arrivato al decimo anno di vita, sostenendo che il fiume fosse pericoloso e che le riparazioni delle strade e dei ponti a valle avrebbero messo a repentaglio i nuotatori. Gli organizzatori ovviamente si sono lamentati, sostenendo che dietro al no, c’è un intento censorio, soprattutto in un anno come questo dove sono state aggiunte norme di sicurezza al percorso e il problema “Pussy Riot” si è fatto sentire con particolare forza.

Il “ Bubble Baba Challenge”, quest’anno avrebbe avuto uno slogan decisamente carino ed al contempo forte: “Una donna di gomma non è altro che un mezzo di trasporto“.  Un modo come un altro per divertirsi e far consolidare il rispetto verso la figura della donna. Davanti a ciò che sta accadendo in Russia è impensabile pensare ad un problema di morale (ricordate il successo della loro scuola del sesso?, N.d.R), ed ovviamente il pensiero va alla deriva non tanto democratica che negli ultimi tempi, sebbene si tenti di mascherarla, sta colpendo il paese. A quale pro, almeno in questo caso, politicizzare un sex toys?

In fin dei conti nessuno ha deciso di organizzare un’orgia scatenata con le sex dolls in pubblico, ma semplicemente di nuotarci sopra, come per anni è stato fatto con successo e con incoraggiamento per via del grande flusso turistico che la manifestazione è in grado di creare.

Un vero peccato non poter godere di questa gara di bambole gonfiabili…

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