Allergia allo sperma: un problema serio

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Sapete che qui su Cooletto tendiamo a sdrammatizzare molto sul sesso e sugli incidenti che avvengono nel corso dello stesso. Oggi però vogliamo affrontare un problema importante, sia per le donne che per gli uomini: l’allergia allo sperma. Come bisogna comportarsi quando si è allergici al seme maschile?

L’allergia allo sperma sembra non essere molto diffusa qui in Italia. Le statistiche in tal senso potrebbero essere fallate dalla reticenza tutta femminile a parlare del problema apertamente, ma ciò non toglie si tratti di un problema presente. E non solo per le donne: Anche gli uomini possono soffrire di questo disturbo, sia nei confronti del proprio liquido seminale, sia di quello di terze persone. In questo caso, scoprire i sintomi è molto facile: dopo la venuta l’uomo sviluppa una sorta di raffreddore allergico, che può durare da qualche ora ad un paio di giorni, accompagnato dagli stessi disturbi tipici dell’influenza e da un forte mal di testa. La sintomatologia è molto simile a quella femminile.

Quando si parla di donne, a meno che non si stia cercando di procreare, il problema è facilmente arginabile attraverso l’ausilio del preservativo. In caso contrario, così come accade per gli uomini affetti da questa patologia, si può provvedere a protocolli specifici di desensibilizzazione, attraverso il contatto ripetuto con piccole quantità dello stesso, in modo di favorire una sorta di protezione da parte dell’organismo nei confronti di questa allergia.  Ma parliamo solo di metodo per abbattere la crudezza dei sintomi. Non si guarisce da questo disturbo, semplicemente si creano le condizioni per una vita sessuale soddisfacente e dei rapporti intimi non debilitanti.

Se si tenta di procreare ed è la donna ad essere affetta, è necessario provvedere ad una sorta di “depurazione” dello sperma dall’allergene specifico, in modo tale da favorire la fecondazione. Importante: se pensate di esserne affetti consultate un bravo specialista: potrà guidarvi nella gestione del disturbo.

 

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