Sleepsex, primo caso in Italia

Sleepsex, atti sessuali nel corso del sonno. Un problema che colpisce fino al 2 per cento della popolazione e che diventa spesso causa di dissapori tra le mura domestiche.

Ma adesso c’è anche il caso italiano. Alle Molinette infatti, nel Centro di medicina del sonno diretto da Alessandro Cicolin, per la prima volta il disturbo è stato registrato e documentato tanto da essere diventato oggetto di una pubblicazione scientifica per una importante rivista internazionale nel settore. La vicenda: una 61enne si è masturbata per alcuni minuti mentre era ricoverata presso il Night Hospital per un disturbo. Ovviamente senza ricordare poi nulla.

Questo perché il sesso avviene in una fase del sonno che genera amnesia. Un problema che ha un andamento a cluster, ovvero vi sono periodi in cui si manifesta, poi scompare per tornare a ripresentarsi.

Ma cos’è in termini semplici lo sleepsex? Proviamo a spiegarlo. Il disturbo in questione si caratterizza dalla messa in atto, durante il sonno, di attività motoria sessualmente orientata: sospiri, movimenti ritmici del bacino, masturbazione fino ad atti sessuali completi. Si parla di parasonnie in questo primo gruppo. Nel secondo, che si può definire dei raptus sessuali, sono compresi il sexi-loquio, gli attacchi di libidine, l’eccitamento sessuale, l’orgasmo e anche i comportamenti sessuali aggressivi. Il terzo gruppo, infine, è quello delle situazioni che si manifestano nei momenti di passaggio fra veglia e sonno e viceversa e comprende disturbi come l’ipersonnia grave, l’insonnia cronica grave e la sindrome delle gambe senza riposo. In questo gruppo rientrano: stati di eccitazione sessuale, comportamenti sessuali devianti e compulsivi, aumento della libido, masturbazione e movimenti ritmici del bacino come durante l’atto sessuale.

Un utile suggerimento arriva comunque dagli specialisti: chi pensa di avere problemi durante il sonno con o senza contenuti sessuali, è bene che ne parli al suo medico al più presto.

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