Sex games: qualità non è sempre sinonimo di pagamento

Continuando a parlare di hentai e giochi sexy flash, non possiamo fare a meno di notare come rispetto al passato, a migliore qualità non corrisponda necessariamente un pagamento. A meno che non si sappia dove andare, una ricerca superficiale di giochi erotici sulla rete porta tutta una serie di risultati che condivide la maggior parte dei giochi. Lo sapevate che esistevano delle case di produzione specializzate in questa sorta di storie a fumetto erotico?

I loro nomi, essendo gran parte aziende dell’estremo oriente, sono assolutamente impossibili da scrivere o tradurre in linguaggio a noi comprensibile. Fortunatamente a renderli riconoscibili ci pensa l’alta qualità del gioco, non più basato all’americana su disegni arruffati e privi di grande inventiva come poteva essere la serie Pornholio, che per tanti anni comunque ci ha accompagnato con le sue particolari parodie che hanno dissacrato in maniera più o meno comica ogni film uscito dagli anni 80 ai giorni nostri.

Ora farla da padrona è in gran parte lo stile manga, insieme a qualche prova relativa al tridimensionale ed alla creazione di personaggi al computer. Tra le due tipologie vi è un’estrema differenza, poiché sebbene i secondi sembrino più realistici se si prende come termine di paragone la pornografia attuale, i primi, piccoli cortometraggi interattivi animati, appaiono decisamente più precisi e scorrevoli rispetto agli altri. Senza contare sulla presenza non solo di una maggiore interattività ma di vere e proprie trame da seguire all’interno del gioco.

Non parliamo di Tentacle Porn,  alieni pieni di tentacoli che vengono utilizzati a mo’ di stantuffo su ogni orifizio disponibile della donna in questione (e qui bisognerebbe aprire, come accade per lo pornografia, tutta una serie di polemiche femministe sul fatto che questi giochi essenzialmente sono sviluppati per una mente ed una libido maschile, n.d.r.), ma di vere e proprie storie con un certo intreccio che sebbene segua molto la tradizione giapponese di vederla donna come geisha, difficilmente sono uno la fotocopia dell’altro.

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