Sex Equo, pellicola voyeuristica e particolare

Finalmente, dopo tanto parlarne, Sex Equo questa sera verrà presentato in anteprima presso il Lago Film Festival  di Treviso.  Una pellicola assolutamente vietata ai minori di 18 anni, che diciamocelo senza peli sulla lingua, incarna il sesso tout court: quello (soprattutto) fatto e quello nemmeno detto.  Un eros visionario e bucolico allo stesso tempo, che non manca di strappare risate.

Il trailer di per se stesso, già da un idea dell’itera trama. E non cadete nell’errore di considerarlo troppo intellettualistico. O meglio lo è, ma senza false pretese. E’ un film a base di sesso, davvero tanto. Ma messo sullo schermo nella giusta chiave. Non è il solito porno.  E’ una sorta di…gioco a base di sesso. Che non smette di stupire anche nel momento nel quale si pensa che sia portato a rispondere alle aspettative.

Nelle note di regia, i due registi Werther Germondari e Maria Laura Spagnoli hanno scritto:

Il sesso rappresenta il nostro legame più forte con l’aspetto animale, e quindi con le nostre origini e la nostra natura più profonda.

E nella loro pellicola ad episodi, tutto questo è incarnato in maniera perfetta. Ogni episodio, il trailer lo suggerisce, incarna un particolare aspetto della sessualità.  E per farvi un esempio, non si può fare al meno di ridere quando una cappuccetto rosso cresciuta, con le tette al vento, raccoglie i funghi per il bosco ed ad un certo punto ne “raccoglie” uno che “stranamente” è dotato di un lungo stelo e non si stacca…

O ancora quando uno dei protagonisti di un altro sfoga le proprie voglie su un animale gonfiabile da spiaggia. Ed ancora Eva ed Adamo alle prese con tante mele e personaggi che sottecchi raffrontano cactus (guardando in trailer capirete). Tutto è spinto all’estremo del voyeurismo ma al contempo snaturato dalla malizia pur essendo dannatamente erotico.

E proprio per questo, funziona. Attenzione, non manca una chicca finale con gli autori e registi.

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