Il sesso spiegato ai figli: gli italiani sono i più bravi

Quando si hanno figli, prima o poi, arriva il momento di spiegare ai più piccoli perché il nostro corpo è fatto in un certo modo. Di solito questo momento arriva verso i 5 anni, soprattutto quando i genitori hanno sia un bambino che una bambina, e uno di questi, più spesso il maschio, comincia a chiedere alla mamma o al papà perché la sorellina è fatta in maniera diversa da lui. I genitori si trovano così nell’imbarazzo di spiegare ai più piccoli le differenze anatomiche che esistono tra maschi e femmina, con termini a volte troppo tecnici e inappropriati.

Questa difficoltà però non riguarda noi italiani. Il Guardian, noto quotidiano inglese, promuove la nostra fantasia nell’uso di un vocabolario moderno e adatto ai più piccoli, e consiglia di usare i termini “little butterfly” (farfallina), e “little bird” (uccellino) o “little pea” (pisellino) per indicare i genitali femminili e maschili, al posto di “pene” o “vagina”.

Un grosso problema, risolto con un pizzico di immaginazione.

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