Sesso come nei cartoni giappponesi

Sesso come nei cartoni giapponesi? La prima cosa che viene in mente è quella di gridare aiuto, e la seconda di farsi una risata. Perché la concezione nipponica tipica degli anime è qualcosa di totalmente affascinante ma allo stesso tempo dannatamente complessa.

hentai

E’ quel misto di ipersessualizzazione unita all’innocenza che lascia basiti ed a bocca aperta. Perché si unisce il concetto di totale ingenuità ad una capacità improvvisa, in caso di amplesso, di essere l’equivalente di una pornostar. Il tutto condito ovviamente da disegni incredibili. E questo è valido sia nei cartoni animati per adulti (o hentai) che in quelli più mainstream che specialmente negli anni 70-80 hanno raggiunto anche le televisioni italiane. Una su tutte? Lamù, l’indimenticabile.

E questo è soprattutto possibile da notare sulle protagoniste femminili degli anime. E’ impossibile non fare caso alla fissazione giapponese per le tette, a come esse vengano rese il centro di tutto, spesso rivelate nella loro completezza anche quando inserite in un contesto che teoricamente, legato al sesso non dovrebbe possedere nulla. Di certo, per quanto nella realtà venga “osteggiata” in qualche modo una cultura sessualizzata, nel mondo della fantasia è possibile vedere come (forse) sarebbe vissuto il sesso nella sua totalità se ve ne fosse la possibilità.

Kink compresi. Nel mondo occidentale ci si diverte ad usufruire di hentai, sfruttando la loro concezione. E ben venga se questo serve a dare spazio a degli anime fantasiosi ed a sex toys divertenti. Anche perché difficilmente nella vita reale è possibile incontrare una Lamù in carne ed ossa.

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