Rocco Siffredi e la pornografia: c’è gente che si uccide

Rocco Siffredi non è tipo da rilasciare dichiarazioni tanto per fare. Sebbene simpatico ed alla mano, difficilmente dice una cosa con l’intento di dirle un’altra. E non si può non rimanere scioccati quando nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Panorama spiega che nel mondo del porno, c’è gente che è arrivata ad uccidersi, perfino sul set. Un lato della pornografia decisamente oscuro e che fino ad ora non era mai saltato fuori.

Siamo abituati a vivere il mondo del porno come una realtà gioiosa, quasi distaccata dai problemi terreni. Ci rendiamo conto dell’umanità dei suoi protagonisti solo quando salta fuori qualche scandalo. Ma lasciamo la parola direttamente a lui:

Sui set del porno c’è gente che s’ammazza, questo il pubblico non lo sa. A me è successo tre volte: un attore va in bagno con una scusa e, bang!, un colpo di pistola alla testa e un amico che se ne va. La pornografia è un ghetto, non tutti sono capaci di viverci dentro.

Il discorso è nato, con il giornalista del settimanale, nel corso della sua visita al “covo” del pornoattore, ovvero alla sua casa di Budapest ed al suo “Rocco’s World” ovvero quell’angolo di tenuta comprensiva di costruzioni nel quale Rocco Siffredi vorrebbe tanto dare vita al suo reality show sul sesso: una sorta di scuola dove insegnare a fare questo mestiere, per dar modo di tirar su professionisti di un certo calibro o al contempo, di scoraggiare i “pretendenti” che non prendono sul serio il lavoro. Sottolinea Siffredi:

Questo è un mestiere per pochi eletti. Al massimo 10 persone al mondo sono in grado di farlo davvero, non di più. Gli altri o rimangono segnati per sempre o sono dei bidoni in stile Franco Trentalance, che una volta ha mal di testa, una volta non gli piace l’attrice, una volta è stanco. Il messaggio deve essere: ragazzi, non fate come me.

 

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