Rocco Siffredi: bene cinema ma rimango attore porno

Rocco Siffredi è l’attore porno per antonomasia: una buona tenuta di fisico, un forte carisma, la capacità di non prendersi troppo sul serio ed una professionalità fuori dal normale. Ogni tanto esegue qualche incursione nel cinema tradizionale, ma ci tiene a far sapere che questo non rappresenterà un cambiamento nella sua carriera: lui è un attore porno e tale rimarrà.

L’occasione per mettere il punto sulla vicenda è stata data qualche giorno fa presso la conferenza stampa di “Matrimonio a Parigi”, film tradizionale nel quale il pornoattore interpreta la parte di uno stilista gay con l’ironia e la bravura che lo contraddistinguono anche nelle sue usuali prestazioni professionali. E spiega:

A me piace dare piacere” è una battuta di Massimo Ceccherini, ma rappresenta in tutto e per tutto la mia vera natura. La prima cosa che ho detto quando mi ha chiamato Boldi per darmi la parte è stato: “Ma che stiamo su scherzi a parte? Ci sono cascato gia’ una volta e non vorrei caderci più “. Il fatto è che in Italia prevale il bigottismo e se c’è un attore come Boldi che ti fa fare un film, è una rarità.

Quando si parla di bigottismo, Rocco non lascia fuori nessuno, ricordando la famosa questione dello spot della patatina e sottolineando di come, se al posto suo ci fosse stato qualcun altro, magari uno sportivo, forse la censura televisiva non vi sarebbe stata.

C’è’ insomma un’ipocrisia un po’ esagerata. Così devo dire ancora una volta: Grazie Massimo Boldi! Sei stato un grande. E’ un suo film e se si prende le critiche, se le prende lui e basta.

Grazie al film in uscita, Rocco si è potuto togliere una soddisfazione: quella di portare per la prima volta i propri figli sul set. Questo però non significa la fine della sua carriera di pornostar, anzi:

Io sono un pornodivo e un produttore di film porno. Sono tornato a fare anche l’attore e, in un anno e mezzo, ho fatto 40 film da protagonista e 120 scene. Quello che oggi mi dà più fastidio e vedere delle attrici di cinema hard che vanno in tv e rinnegano di aver fatto parte di quel mondo. Si può sempre dire che si e’ fatta una parentesi e non rinnegare. Io non sono così. Grazie al lavoro che ho fatto e faccio ho esplorato una sessualità che in genere limitiamo e utilizziamo solo al 10%.

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