Racconti erotici: Libertà Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Mi ero riscoperta selvaggia e malvagia nei confronti del mio animo sessuale. Sentivo che il mio corpo lasciava onde di gocce alterne, come se qualcosa dovesse inondare il mio spazio, ed io avrei nuotato nell’acqua che mi avrebbe bagnata. Mi sentivo aggressiva e pericolosa, sono stupita delle mie stesse azioni ma non ho paura, non ho timore di agire, perchè io sono così, istantanea alla scoperta. Alla festa c’erano tutti e due, lui e lei, che mi cercavano, che erano lì per me, per rivolgere atteggiamenti opachi di infermità. Volete cogliere il mio senso? Sarete puniti per volervi avvicinare a me, sono selvaggia e maldestra, calma e sfinita, semplice e complicata nella mia particolare esistenza. Lui cercava l’attesa, lei viene incontro alla mia tolleranza e mi bacia infinita di orgoglio. Ho la sensazione di essere allagata, stordita d’un tratto e di ritrovarmi sola, con solo il buio intorno.

La fermo, la guardo di orrore e la sbatto al muro di impetuosa sincerità e continuo il nostro fare, più furente ed efficace. L’angolo copre il definitivo decidere dei sensi. Sento lui nel contorno e nell’intorno. Lui che è lì dietro a guardare, a godere della furiosa iniezione. Lo vedo appoggiarsi al muro e senza tocchi, leggere le note della nostra melodia. La musica ora ha preso vita, l’esecuzione diventa portante e docile di presagi. I miei sensi sono agitati e di fuoco, le entro dentro con dita di assedio e la sento bagnata dell’onda perversa. La mia “Testa Rossa” non ha limiti, e si lascia andare all’immediato punto di uscita. Arriva lui, mostrandosi dietro di lei, io lo vedo negli occhi e d’un tratto i nostri baci risultano un triangolo di affinità. Lei è sorretta da dietro dal duro eccitato, e davanti io, con la mia maestrìa di farla godere.

I nostri movimenti scalpitano di stile e tormenti, lei è appagata in ogni fascio di luce e io la faccio venire e svenire, tra le carezze di quattro mani. Lei si stringe a me, ha il mio collo che regge il suo sfinimento e incredula percepisce che ha ancora voglia del mio andare sicura, del mio fare, del mio saper fare. Mi siedo sul divano con lei mentre lui è in ginocchio ai nostri piedi e li osanna all’infinito desiderando l’orgasmo nell’odore della pelle dei nostri stivali. Lei è una rissa che non vuol finire e giace alle mie iniziative che le fanno perdere di equilibrio.

E’ un gioco di odierna e pacata bellezza, una sexista che sceglie la libertà.

[N.d.a. Trovate altri miei Racconti Sexisti sul mio blog]

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