Racconti erotici: La crisi [FOOT FETISH]

Forse era imbarazzato, certamente si sentiva stupido a esaudire la mia richiesta davanti a tutta quella gente. Tuttavia, intuii che il commesso non avrebbe rifiutato di massaggiarmi i piedi prima di calzare quel paio di Louboutin che insisteva a farmi provare. Accontentare le clienti faceva parte del suo lavoro, giusto? Poi con questa crisi, non capita tutti i giorni di vendere delle scarpe così costose. Non poteva dirmi di no, se voleva mantenere il posto.

Un po’ a malincuore mi ha sollevato il piede destro e ha cominciato a frizionarlo con le dita, dapprima con delicatezza, poi con mano sempre più sicura. Il ragazzo ci sapeva proprio fare, così mi sono messa comoda sul divanetto del negozio, e ho allungato di più la gamba verso di lui. Quella mattina avevo steso sulla pelle una crema profumata al cocco, facendo scivolare le mani lungo le cosce fino al collo del piede, proseguendo poi sui talloni, senza tralasciare l’interno delle dita. Per concludere avevo preso uno smalto color glicine e l’avevo passato sulle unghie, decorandole alla fine con dei glitter che adesso brillavano sotto il suo naso. Quel profumo e quel colore avevano sul commesso lo stesso effetto di un’esca per i pesci. Il suo respiro si era fatto più lento, le sue carezze più profonde. Potevo indovinare facilmente a cosa stava pensando, e quanto gli sarebbe piaciuto avvicinare la bocca al mio piede per succhiarmi l’alluce bene adornato. Ma era lui che doveva compiacere me, e non il contrario. Così gli ho tolto il giocattolo dalle mani, e gli ho ordinato di passare all’altro piede.

Mi è parso di sentirlo sbuffare, seccato, ma anche questa volta lui non ha fatto obiezioni. Di nuovo, ho potuto godere di quel massaggio, ma stavolta al piede sinistro. Si muoveva con destrezza lungo il dorso e la pianta del piede, e finalmente ha trovato il coraggio di sbirciare sotto la gonna, tra le mie gambe. Vedevo chiaramente che sorrideva, e la cosa stimolava ancora di più la mia fantasia. Con uno scatto, gli ho poggiato il piede sulla patta dei pantaloni, e ho sentito la sua erezione farsi sempre più evidente. In quel momento una cliente si è girata verso di noi ed è rimasta a bocca aperta. Era chiaro a entrambi che quello era il momento giusto per fermarsi.

Un po’ mi dispiace di non aver comprato quelle scarpe. Per via della crisi, sapete. Ad ogni modo, il commesso non ne ha fatto un dramma, anzi mi ha chiesto di ripassare domani per delle Manolo Blahnik.

[La crisi. 2011 © Cristiana Danila Formetta]

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