Racconti erotici: Due donne in due liti

Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Il nostro rapporto respira da alcuni mesi e ancora di ostini a frugare tra le mie “cose”, cercando la tua gelosia che non va via, che non è nascosta tra le mie “cose”, ma domina solo paura, irrazionalità e debolezze nella tua mente. Siamo due donne, due amate, due amanti, due doti che incarnano la semplicità di essere.

Libera di ribellione, ti tolgo la mia borsa e ti chiedo cortesemente di smetterla in quegli atti deliranti che tutto davano tranne piacere. La mia lite era imparziale, la tua volava sulla parzialità. Lo spazio a volte era stretto del mio accorgermi soffocata. Mi hai fatto una scenata che ripercorre altre vie. Siamo consapevoli della nostra situazione e tu tendi a dimenticartene. Riesci ad essere calma anche quando sei infuriata, ma continui a iniettarmi facendo mille domande.

E io? Avrei dovuto essere gelosa quanto te, dato che tu sei molto più conosciuta di me e hai molti più fan di me. Ma il problema qual’era? Ci vediamo quando possiamo, quando vogliamo e io sono venuta qui dopo averti dedicato l’ispirazione che tu sai. Non mi aspettavo una situazione simile. Prendo la mia borsa, ti saluto e cerco di andarmene. Non ti ho mai chiesto nulla, e nulla mi interessava della tua vita sentimentale, sapendo comunque che non eri una donna solo mia, ma essere trattata in quel modo era troppo, ora. A me interessava solo vivere i nostri momenti e ciò che ci sentivamo di fare.

Mi segui e mi fermi da dietro abbracciandomi. Mi stringi forte e io sospiro del piacere del tuo contatto. Mi volto, ti guardo negli occhi, ti prendo il viso tra le mie mani, e vedo che hai ancora la matita gotica di ieri, ti bacio, ne ho una voglia matta, dopo tanto tempo. Improvvisamente non esiste più niente e ci lasciamo andare alla nostra passione. Non esistono più liti, più visioni diverse, nessuna domanda e nessuna risposta. Il nostro bacio è rovente e profondo, le nostre lingue giocano di desiderio. Finiamo a letto e la nostra voglia di fare l’amore è già arrivata all’apice. Io spoglio te e tu spogli me. Io cerco il tuo corpo che mi è mancato e sento i tuoi gemiti farsi più spinti, di brividi, di piacere, dell’estrema voglia di sentirmi ancora.

Siamo coinvolte e sconvolte del nostro schema passionale, dove tutto regna e tutto trafigge. Le mie dita toccano la tua pelle, i nostri movimenti sono densi di azione. Le nostre intimità sono in stretto contatto, e continuamo a baciarci della nostra fusione. La mia mano scivola sul tuo bagnato e inizio a penetrarti, domando la tua furia passata, ma che ancora è nascosta. Spingo dentro le mie dita, ricordandoti che sono lì e che stiamo godendo ancora. Perdiamo i sensi nel nostro volere, e a ritmo sfrenato, urliamo del nostro orgasmo. L’apice è stato il nostro successo più acclamato. Insieme e costanti.

Mentre tu cerchi di parlare, immersa nel tuo relax, ti faccio tacere mettendoti la mia mano alla tua bocca. Non voglio sentire nulla, ora, se non i nostri battiti, i nostri corpi, la nostra eccitazione, i nostri respiri, i nostri sospiri e i nostri sguardi… già, sentire i nostri sguardi. Le parole a volte dialogano con segni diversi.

[N.d.a. Potete leggere altri miei “Racconti Sexisti” o compare il mio libro “Diario di una Sexista” sul mio blog]

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