Racconti erotici: Attimi e istanti

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, ma in realtà io non mi aspetto mai niente. Vederli come una luce acclamata da tempo, lì davanti a me e accorgemene piano piano. E’ un osannare impressioni che non ti fanno capire e di istinto si animano a reagire. Troppi vortici insieme hanno affiancato il mio sussuro al destino. Lui, lei, due animi quasi in un unico intero, due vivaci sospiri in un’unica luce. Sto impazzendo, ma che mi succede? A me, proprio a me, sempre pronta sulla difensiva, a proteggere la mia incredulità, dove gioco con attimi e istanti, e mi avvicino e mi allontano con la stessa facilità. Lei emana bellezza e sintonia che da tempo non sentivo e lui stimola la mia mente. Le loro mani, perfette per una donna e un uomo mi hanno nutrita del mio piacere. Gli sguardi a volte sono incantesimi pronti al venire, dove gli schemi e il pensare non hanno più spazio, se non di infinito rifugio.

Il mio pensiero va alla semplicità che c’è stata e che per me già è quasi tutto. Qui l’erotismo non si può spiegare a parole, è raro appagarsi di sguardi, tocchi, carezze e movimenti, io ho la sensazione che ora potrei anche morire. Non voglio nascondere i miei pensieri, perchè io sono così, fluida alla mia mente, e perchè ho sentito la profondità che tanto mi manca. Se solo restano pensieri, io li cullerò a vita. Potrebbero essere il mio uomo e la mia donna ideale. Sto impazzendo? E se anche fosse, voglio sentirmi libera di pensarlo, non voglio nulla di più. Io vivo di attimi e istanti che se pur a volte veloci, rimangono però nella mia mente e nella mia anima, come cicatrici segnate sulla pelle, come un tatuaggio che mai più lascerai.

Perdermi in lei sarebbe un sogno, sentire una unione di emozioni, e svanire ai sensi, lasciarsi andare a ciò che sentiamo. Loro mi hanno conquistata corteggiando la mia mente, questa è la follia che voglio, la mia perversa normalità. E’ sacrale a volte il senso, si perde in circuiti. Se avrò modo di sentire altri brividi che vorranno donarmi, avrò la sottile ebrezza di inondarmi. Non voglio distruggere nulla di banale, se non perdermi in una sensazione speciale. La mia sincerità è volta a cogliere l’essenza di cui godo, spero sia apprezzata dagli intimi che ne fanno parte.

Appena li ho conosciuti ho avuto una sensazione di salutare persone che già conoscevo, persone a cui non devo spiegare nulla, e posso comportarmi con la tranquillità e la naturalezza di agire. Ho sognato o è stata realtà? E’ stata realtà, ne sento ancora i tocchi e i momenti. Cullo gelosamente questi ricordi, affinchè restino fiori sempre spinti al colore. Sentirsi viva è una scheggia che penetra e che non si toglie da sola dal sangue che mostra. La mia sincera pazzia è un percorso ribelle di profondità.

Mentirei a dire di non aver fantasticato con i loro corpi, e mentirei a dire di non aver pensato solo a me e a lei in una scioccante intimità. Io sono molto esigente e attenta ai vari punti, è difficile attirare la mia attenzione e stupirmi. Quando pensavo di aver perso le speranze, ecco loro due, come se il loro compito fosse quello di far vedere una luce diversa, una luce inversa. Mentirei a dire di non desiderare.

(Dedico questo racconto a B. e C.)

[N.d.a. Potete trovare altri miei “Racconti Sexisti” sul mio blog]

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