Piacere femminile, niente consigli da porno ed affini

Se si vuole far provare piacere ad una donna è necessario tenersi lontano da ciò che insegnano film e siti porno. È impensabile riuscire a considerare come guida per il sesso entrambi.

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Non è essenzialmente una novità: è abbastanza chiaro anche ad un primo sguardo che ciò che i film porno in generale pellicole cinematografiche “spiegano” per ciò che concerne questa sfera intima umana non si sia sfruttabile all’atto pratico. Il fatto che lo spieghi con molti particolari una scrittrice da attivista femminista come Gail Dines nel suo saggio “Pornland: how the porn industry has hijacked our sexuality”, di certo cementa ancor di più questo fatto.

Non si può pensare di imparare le tecniche del sesso dal porno: di certo la donna se venisse trattata o maneggiata come appare nei video che è possibile trovare in rete, difficilmente riuscirebbe a provare piacere ed ad eccitarsi. Bisogna comprendere che la pornografia, specialmente quella mainstream, non tiene assolutamente da conto la persona ma riproduce un atto meccanico che nella vita reale difficilmente può rivelarsi utile. Spiega infatti:

Se gli uomini cercano e guardano il porno per capire come far godere le donne poi all’atto pratico rimarranno molto delusi. Tutto ciò che rende divertente il sesso come la creatività, la reciprocità, il piacere, l’intimità, il contatto fisico viene cancellato e al suo posto si è affermata l’immagine di una scopata robotica per riempire gli orifizi femminili.

Come fare allora? Bisogna vedere l’atto come un qualcosa per connettere, da descrivere mentre lo si svolge e da utilizzare come strumento per avvicinarsi e comprendersi, il tutto attraverso la vicinanza fisica ed il piacere provato. È importante che la donna si sente desiderata: è una delle cose che di più riescono a farla eccitare.

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