Passione e vendetta nel tatuaggio giapponese

L’arte del tatuaggio è molto antica. Sembra che le prime tracce di tatuaggi, seppur effettuati con mezzi assai rudimentali, risalga in Europa addirittura al X secolo Avanti Cristo.

Ma la pratica del tatuaggio si è diffusa in tutto il mondo alla metà dell’Ottocento, epoca in cui P.T. Barnum, famoso circense americano, creò una specie di mostra di fenomeni da baraccone, chiamato American Museum, i cui “artisti” confluirono poi nel suo circo, che chiamò The Greatest Show on Earth (Il più grande spettacolo del mondo). Tra questi c’era appunto James O’Connel, il primo uomo dal corpo interamente tatuato. L’impatto fu talmente forte da influenzare una nuova generazione di tatuatori, e circa quarant’anni dopo a New York fece la sua comparsa la prima macchinetta elettrica per i tatuaggi.

Arte, storia, e torbide vicende di sesso e criminalità, sono invece alla base dei moderni tatuaggi orientali.

Le origini della tradizione giapponese dei tatuaggi risale al V secolo Avanti Cristo. Tale arte veniva praticata sia a scopo magico (alcuni disegni servivano a proteggere dai demoni), sia a scopo estetico. Infatti, se paragoniamo i tatuaggi giapponesi a quelli occidentali, ci rendiamo subito conto della differenza che c’è alla base di questa cultura. Mentre in Occidente i tatuaggi sono disegni isolati incisi nel corpo, in Oriente, è il corpo stesso ad essere decorato grazie ad un unico disegno. Questo genere di decorazione nacque come risposta alle dure leggi repressive che in Giappone vietavano alla popolazione di basso rango di portare kimoni decorati. In segno di ribellione queste stesse persone fecero dipingere sulla pelle enormi tatuaggi che coprivano tutto il corpo, dal collo fino alle ginocchia.
Fu così che i tatuaggi furono vietati in Giappone, perché considerati fuorilegge. Paradossalmente, proprio questo divieto favorì poi la loro diffusione, soprattutto in ambito criminale.

iDateMe, l’applicazione iPhone contro ladri pervertiti

Se mai vi venisse in mente di rubare un iPhone, desistete all’istante: l’immagine sexy che troverete all’interno del cellulare non è altro che un inganno per voi ladri un po’ pervertiti. Vi state chiedendo come funziona questa diavoleria? E’ presto detto.

Si chiama iDateMe ed è un virus salvavita. Se avete appena rubato un iPhone, vi cascherà sicuramente l’occhio su una bellissima immagine come questa e non resisterete alla tentazione di cliccarci sopra. Il clic vi spedirà su un database di di incontri online a voi attenderete con ansia il collegamento.

Ma ecco la sorpresa: iDateMe è un Trojan Horse che, per una volta, sta dalla parte della vittima. Questo invia una email con le coordinate GPS dell’iPhone ad un indirizzo di posta elettronica che il legittimo proprietario avrà precedentemente registrato. Così, mentre il Trojan farà il suo dovere, voi leggerete un messaggio di mancata connessione. Geniale eh?

Guida alla fustigazione dolce


Nel sadomaso, l’uso di accessori e sex toys di vario genere, come manette, corde, e fruste è molto frequente. Perciò vale la pena soffermarsi un po’ di più su un mezzo di fustigazione poco conosciuto, perché usato soprattutto nel campo del BDSM psicologico. Parliamo naturalmente del flogger, la frusta dolce.

Il flogger è una frusta multi coda, che grazie a questa particolare caratteristica può produrre una gamma molto ampia di sensazioni assai diverse tra loro, dalla fustigazione soft a quella più hard. Una sessione di fustigazione effettuata con un flogger, prende il nome di flogging, e viene generalmente ben tollerata anche da chi si avvicina al BDSM per la prima volta.

Il flogger può incutere paura o disagio per il suo aspetto minaccioso, ma in verità non c’è bisogno di dare o ricevere dolore per godere di una sessione di flogging. Grazie al morbido materiale con cui è composta la coda di questa frusta, il tocco resta abbastanza leggero, anche se inferto sulla pelle nuda.

Ma attenzione: in commercio ci sono sia flogger a code piatte, sia a code appuntite. Superfluo sottolineare che la frustata può dare sensazioni differenti a seconda della frusta che viene adoperata. Di solito quella a coda appuntita viene utilizzata da chi preferisce una sferzata pungente. Altre varianti si ottengono scegliendo flogger con code di diversa larghezza o spessore, a sezione quadrata o circolare, del diametro di un comune laccio da scarpe. Flogger di questo disegno tendono a produrre un’intensa sensazione a contatto del corpo.

Dire e Fare l’Amore. Senza nessuna vergogna

E’ un blog, è un libro, è un eBook. E’ Dire Fare l’Amore, una raccolta di racconti post-erotici di Inachis Io, deliziosi, arrapanti e assolutamente erotici.

Leggerete di Giulia, che piano piano si leva le mutandine e, nuda, monta la panna destinata alle fragole; leggerete di Martina, che senza volerlo riporta la nonna indietro nel tempo quando, negli anni ’60, orge e vibratori regnavano nella sua ricca vita sessuale; leggerete del tradimento di Anna, del suo desiderio e dell’arte culinaria dell’uomo che la eccita; leggerete e sorriderete al pensiero del sesso che spesso si mischia all’amore. Eh già, perché spesso, senza accorgersene, il sesso diventa con l’amore un tutt’uno e rende quegli attimi di sospiri, di respiri e di gemiti, ancor più favolosi. Esiste un confine sottile, sottilissimo, tra l’amore e la lussuria e sconfinarlo può essere per alcuni meraviglioso e per altri pericoloso. Inachis Io ha trovato il modo di attraversarlo senza offendere né illudere nessuno.

Se siete un po’ puritani e avete qualche dubbio sulla letteratura erotica, se siete appassionati di fetish, di bondage e di pornografia, se siete dei sognatori innamorati dell’eros, se siete dei romantici incalliti e credete fermamente nell’amore, allora leggete (gratuitamente) Dire Fare l’Amore in una qualunque delle sue forme e guardate quanto il sesso e l’amore possono essere raccontati semplicemente ed elegantemente.

La Sexista Gloria, schiava del gioco

Appuntamento ogni domenica con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

E’ un gioco delizioso animare la serata, potrei svegliarmi ed accorgermi di essere felice. Io mi sono descritta sempre come una ladra che fugge con il bottino, una menzogna che raccoglie falsità, una peccatrice che ama giocare e fare la dama di corte. Lui mi era davanti e sembrava volesse scivolare in me qualcosa di sensato. Mi lega le mani dietro, mi benda e mi mette in ginocchio.

I miei sensi ora erano confusi, erano senza colori. Potevo immaginare solo di esistere ancora, di avere voglia di giocare alla “Schiava e Padrone”. Domare la mi virilità tende a non avere mai abbastanza di me. Sento che lui mi gira intorno, nudo del suo essere, duro del suo avere. Io sono eccitata e seminuda di intimo. Sono momenti in cui io apprezzo tutto ciò che è limite, pur non avendoli. Mi sfiora con le sue mani in tutto il corpo.

Mi sfiora le labbra con la sua arma, umida e calda di sapore. Sentire l’odore di un uomo che sta decidendo per il tuo bene mi fa impazzire di divinità. Non distinguo più la mia disponibilità. Me lo mette in bocca, voleva farmi bere della sua imminente venuta e io eseguo l’ordine di leccare e schermire quella rotondità. Gestisce lui i movimenti, apro la bocca e inizia ad entrare e uscire dal mio palato, sorreggendomi la testa per dettare gli stessi schemi a ritmo del tempo. Il suo odore e la sua padronanza mi rende impotente al piacere e godo di attrazione. Mi viene in bocca e pretende ogni sua goccia dentro di me.

Obbedisco da brava sostenitrice e ne voglio ancora. Lui decide di riprendere il gioco e io sono già all’opera per far ritornare il suo duro. D’un tratto ci alziamo, senza slegarmi e bendarmi, mi strappa il tanga e inizia a spingermi da dietro. Io sono appoggiata al muro e non avverto distanze tra me e lui, ma solo spazi pieni di sessualità.

Per Natale, il profumo di Agent Provocateur


Il marchio di biancheria intima Agent Provocateur lancia una piccante iniziativa per Natale. Chi spenderà almeno 100 sterline acquistando i loro prodotti, riceverà in omaggio il profumo Maitresse (confezione da 50 ml.)

Un’occasione da prendere al volo se si considera che il valore di questo profumo è di circa 46 sterline a confezione. Oltretutto, l’aroma di Maitresse è delizioso e terribilmente sexy, e si accompagnerà perfettamente ai maliziosi capi di lingerie che la boutique offre in vendita sul suo sito.

Volete un esempio? Allora voltate pagina.

Kate Moss ancora nei guai per sesso e droga

La notte del 10 dicembre, Kate Moss è stata pizzicata con ben due bottigliette di popper mentre raggiungeva la sua casa in quel di North London.

Sembra dunque che la super chiacchierata modella dal passato tribolato non voglia proprio togliersi il vizio di droghe e droghette varie, e se questa notizia dovesse essere vera, allora forse Kate ha anche un’altra (buona o cattiva?) abitudine: il sesso sfrenato e, soprattutto, durevole.

Infatti il popper è una droga che abbassa le inibizioni e porta a sessioni di sesso più lunghe e più audaci.

Sono in molte le donne a cui piacciono i rapporti sessuali lunghi, ma seguire l’esempio di Kate Moss potrebbe non essere un’ottima idea: sarebbe meglio utilizzare tecniche più naturali e meno dannose perché è anche con queste che il sesso potrebbe trasformarsi in un’esperienza divina.

Ma con un corpo così Kate Moss ha davvero bisogno di droga o altri stimolanti? Voltate pagina e guardate la nostra gallery.

Sedurre con l’Hula Hoop

Miss Saris è una giunonica modella tedesca, molto famosa per il modo ironico e divertente con cui interpreta il ruolo della pin up fetish tutta forme (e un po’ troppo in carne).

Nel video che trovate dopo il “salto”, Miss Saris ci mostra come può essere sexy ballare l’hula hoop. Peccato solo che nessuno le abbia detto che, far girare l’hula hoop fasciata dentro uno strettissimo bustier in pelle, sia tutt’altro che facile.

Gallery Diablo Cody, una spogliarellista da Oscar

Diablo Cody, nome d’arte di Brook Busey-Hunt, è nata a Chicago nel 1978, è una scrittrice e sceneggiatrice americana, nota anche come ex-blogger e spogliarellista. A venti anni si laurea in comunicazione e dopo vari lavori di segretaria, inizia la sua avventura da spogliarellista in vari locali della sua città. Diablo Cody apre un blog personale The Pussy Ranch, che oggi non esiste più, dove raccontava ogni giorno le sue esperienze e pensieri, e tutta la sua esperienza da peep show, come in un vero e proprio diario. Nel suo caso il diario era pubblico e diventa uno dei siti più visitati per via del suo stile magnetico e diretto. Così Diablo Cody viene notata da un produttore, che le propone di scrivere una sceneggiatura per un film.

Da questa nuova avventura ne esce Juno, un film indipendente dalla regia di Jason Reitman, che vince l’Oscar come miglior sceneggiatura originale nel 2008. Il film parla della storia di Juno, una ragazzina adolescente, che quando scopre di essere incinta, si mette alla ricerca di una coppia di genitori a cui affidare il bambino.

Con questa prima e inedita esperienza, Diablo Cody si consacra nel firmamento di Hollywood, mettendo in secondo piano, pellicole costose con il suo tocco di semplicità. Nel 2008 pubblica,per la Sperling & Kupfer , il libro che racconta della sua vita, dagli inizi fino al successo Candy Girl – Memorie di una ragazzaccia perbene.