Intervista a Nikla Black

Nikla Black

Nikla Black è una delle modelle più conosciute e affermate nel mondo del Fetish, Bdsm e Bondage. Professionista da anni, è anche una Mistress, cura il Make Up Artist di se stessa e di altre modelle, fa performance live e organizza spettacoli. L’abbiamo intervistata e la ringraziamo per la sua disponibilità. A fine intervista troverete una bella foto gallery di Nikla Black.

INTERVISTA A NIKLA BLACK

1- Chi è Nikla Black?
Chi sono? Domandone semplice a cui semplicemente potrei rispondere che sono solo Io.

In realtà se ci pensò di più diventa complicato. Nikla Black è una parte del mio alterego di cui ho costruito un personaggio, una delle tante donne che sono in me, è un marchio, un prodotto che vendo. Nikla è una delle tante sfumature del mio carattere, che a sua volta rappresenta mille sfaccettature di donne. Oggi aggressiva, dominante, domani maliziosa burlesquina, altro giorno sexy pinup e così via…come si dice “la vita è un carneval” la mia vita, di Nikla, sono tante maschere che fanno parte di me. Una vita da attrice di me stessa. Mi permette di scavare dentro tante sfumature del mio carratere.

2- Cos’è la curiosità per te?
“Curiosità è donna” come dicono, e come tutte le donne sono curiosa. Comunque a parte ciò, credo che la curiosità sia la base per imparare delle cose nuove ed aprire gli orizzonti verso le novità.

3- Ami ogni forma di arte, quale preferisci?
Amo cose belle, cose particolari e i particolari stessi, cose diverse sono quelle che mi colpiscono, non ho grosse preferenze, basta che una cosa mi dia una emozione. Se parliamo di ciò di cui non vivo, qual’ è l’arte e costante nella mia vita: lo è il ballo, la musica, la fotografia. Ma amo il palco, il travestimento, lo shows a contatto con il pubblico, recitare i ruoli, ciò che già faccio, e comunque anche posare per la fotografia. Anche se ultima esperienza come attrice, mi ha fatto veder da vicino un’ arte a me nuova come rappresentazione e mi sono trovata molto bene nel recitare per davvero davanti una telecamera e creare un personaggio. Ma tutte le arti da modella a performer ad attrice sono strettamente collegati, con il fatto che rappresenti un qualcosa e per essere reale e comunicare qualcosa devi immergerti dentro il personaggio stesso e ciò ti permette di confrontarti, scavare dentro il  proprio animo e farti crescere anche come persona.

4- Ti senti una Mistress, che sensazioni provi e quali trasmetti ai tuoi sottomessi?
Mistress è una parola che non amo molto, in genere in Italia viene usata per inscatolarti in un ruolo, che per forza ha sue definizioni ben precise e per me sono sempre troppo strette.

Sono una donna dominante a cui piace giocare, che disprezza ed ammira l’uomo allo stesso tempo, che si affeziona ai propri schiavi, purchè loro eseguono bene i propri doveri nei miei confronti, ma che ama solo il proprio partner nel caso ci sia.

Che sensazioni provo facendo una session? Sensazione di potere e di liberazione alla frustrazione, è come se mi scaricassi facendo pugilato su un sacco in palestra, e liberare tutto lo stress della giornata quotidiana. E’ liberazione ed allo stesso tempo una grande responsabilità e potere.

Cosa trasmetto a miei schiavi? In primis credo massima fiducia e possibilità di liberare finalmente i propri desideri che spesso reprimono. A volte è uno scambio paritario di piacere mentale.

5- Com’è la tua giornata standard?
Non ho giornate standard, ho giornate improvvisate. Seguo programmi che mi vengono cambiati di ora in ora, come tutti i liberi professionisti che svolgono i propri lavori con il pubblico da cui poi alla fine dipendono… Io tra altro seguo diversi lavori in contemporanea, faccio la mistress, la modella, organizzo mostre, organizzo animazioni in locali e shows è spesso ho un programma molto pieno. Però in questo stile di vita capita di avere delle settimane strapiene di viaggi, senza un giorno di riposo e poi un mese intero di vuoto. Ci vuole grande capacità di reinventarsi, adattabilità e costanza, anche se ci sono momenti molto bassi. Non tutti ci riescono, ma questo stile di vita mi permette di vivere le giornate non in maniera monotona, anche se a volte un po’ di ordine mi manca, ma credo che mi stancherei troppo in fretta di una cosa troppo costante e scontata.

6- Cos’è la perversione e l’estremo nel sesso per te?
Per me niente in particolare, sono di mentalità aperta e non giudico gli altri e nemmeno me stessa in questi termini. Per me perversione è solo quello che diventa patologico.

Patologia diventa quando l’individuo…

a) Il soggetto ha causato danni a terzi, ha avuto problemi con la legge per mettere in atto le proprie fantasie…
b) la conseguenza della messa in atto delle fantasie ha causato danni a livello sociale o lavorativo.

Nell’ambito delle diagnosi del DSM, il manuale di Diagnostica e Statistica: il sadomasochismo è considerato “una sana forma di espressione sessuale fino a quando non danneggia la normale vita quotidiana del soggetto”.

Non credo che il sadomaso rientri in canoni patologici, a meno che non divenga un’abitudine maniacale della quale non si può fare a meno, e questa è la condizione simbolo per ogni status patologico.

Se la parola perversione la vogliamo sostituire con trasgressione, è un qualcosa di diverso dalla normalità, quindi da ciò che può essere un comportamento abituale della massa e qualsiasi cosa io faccia diventa trasgressivo o perverso se non rientro nei canoni cattolici.

Anche se io mi avvalgo a DSM e quindi mi trovo del tutto normale, sesso estremo in teoria lo pratico se consideriamo che in genere è inteso come qualsiasi pratica che non sia la stessa dedicata a diretta riproduzione, cioè il classico rapporto sessuale, in conseguenza vale sempre la cosa sopra scritta.

Se dobbiamo parlare dei miei limiti personali, trovo estremo qualsiasi cosa che vada verso una direzione di pratiche sanguinose, punizioni corporali che lasciano degli segni indelebili e giochi dannunziani che trovo non igienici in nessuna maniera.

7- Che idea hai dell’amore? E del sesso?
Amore è bello finchè dura, una frase che spesso mi viene in mente. In realtà sono una grande romantica, ma crescendo e con l’esperienza alle spalle, questa idea è in continua evoluzione come anche mio carattere. Ogni volta che ci si innamora si spera che sia l’amore della vita. Oggi però credo che innamorarsi è una cosa ed amare è tutt’ altro. Amore è un sacco che comprende molti sentimenti insieme e per ogni cosa e persona è totalmente diverso. Si può amare nello stesso momento molte cose, dagli momenti alle persone.

Sesso? È una necessità fisica, un piacere, se fatto con il piacere. Sesso è un gioco, dove desiderio e fantasia sono gli ingredienti più fondamentali.

8- Cosa ti piace fare o farti fare in una pratica sessuale?
Non ho cose preferite, né posizioni, né pratiche, dipende da milioni di cose. Non è detto che ciò che ho fatto con una persona possa piacermi con un’altra, per non parlare che la stessa cosa fatta in continuo, che sia divertente al massimo o no, comunque porta ad annoiare.

L’unica cosa che non deve mancare è il desiderio della persona che sia con me nel letto. Non considero il sesso un passatempo o come una palestra, ma uno scambio di desiderio, di emozioni e sentimenti. Quindi la sintonia mentale è quella che per me è più importante.

9- Come vedi oggi il tuo passato e il tuo futuro?
Il mio passato lo vedo come una cosa di cui imparo, lo osservo con distanza come se non mi appartenesse, con un sguardo obbiettivo. Lo guardo criticando, amando a volte, anche con piccole nostalgie, ma è una cosa che è passata e grazie a quelle cose, io oggi sono ciò che sono.

Il futuro è un domani che ancora non è arrivato. Un incognito da percorrere con coraggio. Una speranza, un sogno, un desiderio.

In realtà osservo sia passato che futuro, ma vivo il presente che è la cosa che mi realizza e mi porta avanti.

10- Che libro, quadro e film sei?
Sinceramente non mi ci riconosco né in uno né in altro, nonostante abbia letto diversi libri e visti a migliaia di films. Questi prodotti sono un caso, mai miei ispirazioni.

11-Ti piace di più essere fotografata o fare live performance?
Amo di più la fotografia dove ho più esperienza, anche perché in maggior parte dei casi sono in stretta sintonia con i fotografi e creiamo insieme il risultato da a alla z, dall’ idea alla post produzione, quindi mi appassiona molto.

I live performance sono molto più impegnativi, poiché in italia non c’è una bella collaborazione con gli organizzatori delle serate e tutto diventa “fai da te”. Quindi oltre a performance, mi occupo di scenografia, musica, palco ect…e spesso c’è qualcosa che non va nei locali, quindi è sempre molto stressante. Per non parlare che il mio genere fetish in italia è ancora visto con occhio troppo bigotto per via di sbagliate informazioni che si danno sull’ argomento. Il Fetish è visto come volgarità per determinati ambienti e quelli pochi che rimangono del settore, mancano di finanze da poter sponsorizzare gli artisti, quindi diventa molto difficile creare le cose finanziandosi in maggior parte tutto dalla propria tasca. Ma è un impegno che viene ricompensato con adrenalina, si sale sul palco e si ha il riconoscimento del pubblico.

12- Cosa ami del tuo lavoro?
Amo la libertà che mi offre, il fatto di non dipendere da orari fissi tutti i giorni, alla possibilità di gestirmi direttamente senza intermediari, di essere flessibile e fare diverse cose che non sono mai identiche. Posso vivere tanti personaggi che sono dentro me con tranquillità.

13- Che rapporto hai con i tuoi fans?
Bello e tranquillo, salvo eccezioni rarissime. In genere mi contattano persone educate e molto carine, con cui anche solo via internet a volte è piacevole scambiare due parole. Avere fans è un riconoscimento del mio lavoro, che mi da stimolo di andare avanti.

14- Spazio in libertà. Qualcosa che vuoi dire o far sapere.

Mi sono già dilungata tanto, credo che possa bastare.

[Intervista di Luciana Cameli a Nikla Black]

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