Hentai, mostra di Takashi Murakami a Londra

Gli appassionati di sesso e manga londinesi sono giù in fila per assistere alla mostra di Takashi Murakami alla Gagosian Gallery, artista, mangaka, stilista, insomma, un personaggio davvero particolare, che questa volta attira la nostra attenzione per una personale molto interessante che da lui, decisamente in pochi si aspettavano, soprattutto dopo il dodle di Google che ha annunciato quest’anno l’arrivo della primavera.

Parliamo di un mangaka non tradizionalista. Di lui non abbiamo fumetti,  illustrazioni, dipinti, e ancor meglio sculture. Pur avendo archiviato una preparazione pressochè classica in arte, ben presto, grazier alla voglia di rigettare lo stato di povertà nella quale poteva trovarsi a vivere, Takashi compie scelte controcorrente, che  lo porteranno in pochi anni a crearsi un nome ed una fama davvero incredibili.  E’ stato in grado nei primi anni 2000 di trasfigurare in stile manga il logo del’azienda creando insieme allo stilista eccentrico Marc Jacobs la borsa “cherry blossom”.

Insomma parliamo di un artista a tutto tondo, divenuto ben presto, con la sua personale Superflat, esempio di un nuovo movimento artistico giapponese, che rompe con schemi e tradizioni datate, guardando al futuro con quel pizzico di irriverenza che non guasta mai.

La mostra di Londra fa “sensazione” come direbbero gli anglosassoni.  Fa parlare di se, perché concentrata sul mondo dell’hentai, quella commistione tra sesso e fumetto che tanto piace a molti, a prescindere dal sesso.  Ed il bello delle opere esposte non riguarda solo questa sorta di “action” figures  a grandezza naturale. Vogliamo parlare del pene dorato a misura d’uomo? Vere e proprie perle che sarà possibile visitare al Londra fino al prossimo 5 agosto.

I critici come sempre si sollazzeranno nel capire se si tratta di arte o pornografia, erotismo o sesso.  Basta guardar le opere per capire che la mostra di Takashi Murakami è tutto ed il contrario di tutto. Tette e falli giganti dominano la scena, ma non inquietano, anzi: divertono.

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