Red Light Revolution, i sexy shop cinesi in un film

Nessuno mai, forse, ci aveva pensato. Poi è arrivato Sam Voutas, regista australiano, a dirigere una commedia sui negozi per adulti in Cina. Sexy shop a gogò, ma non un film porno, va chiarito. Red Light Revolution – questo il titolo – è la storia di una persona che, un bel giorno, decide di aprire un sexy shop nel suo quartiere. Neanche fosse una salumeria.

Il regista, che da cinque anni risiede stabilmente in Cina, ha spiegato di aver incontrato una quantità incredibile di sexy shop in ogni angolo del Paese. Alla faccia dei media e di chi tende a censurare una fetta della regione. Se però si sta ben attenti, si scopre che il primo boom di negozi per adulti si è avuto precisamente negli anni Novanta e oggi la produzione di giocattoli erotici è sempre più in forte espansione.

Da’ltronde poi, come ha confermato il regista, in Cina si parla molto di sesso, un argomento delicato che mostra i rapporti difficili tra la tradizione e gli interessi commerciali.

Come è stato preso il film di Voutas? Bene, più che bene, soprattutto dalla stessa gente del posto. Tant’è che i numerosi sexy shop del posto, pur di garantirsi un passaggio al cinemo a scopo pubblicitario, hanno offerto grande parte del materiale necessario ai ciak. E poi, la rivelazione che sotto sotto non ti aspetti:

Molti attori e attrici locali volevano fortemente interpretare una piccola parte nel film. E ho visto quanto si divertisse la gente. La crew scherzava con i toys tra una ripresa e l’altra, e alla fine tutti quelli che hanno collaborato volevano il proprio toy come ricordo, una volta terminate le scene. Tutto questo fa capire che in Cina, probabilmente, è in corso un cambiamento di mentalità. E io spero che il pubblico potrà dire di aver visto un ritratto divertente del Paese.

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