Romeo e Giulietta in versione gay: un successo

Giulietta e Romeo in versione gay? Un vero successo a Verona, anche se va detto, costellato da polemiche. Perché quando una idea appare innovativa, e soprattutto in contrasto con un certo credo, qualche polemica è destinato a sollevarla.

Osteggiato da alcune “cricche” politiche, lo spettacolo è piaciuto in maniera evidente al pubblico in sala che lo ha applaudito più di una volta e con fervore, specialmente al momento clou e finale del bacio gay. Sostenuto dal patrocinio e contributo del Comune e dal solo patrocinio della Provincia,  lo show si è inserito all’interno delle iniziative messe in atto per la Giornata mondiale contro l’omofobia.

Fino all’ultimo alcune frange del tradizionalismo cattolico insieme alle fasce più oltranziste ed estreme di una certa politica hanno tentato di non far andare in scena la compagnia, che per amor di spettacolo, ha dovuto leggermente epurare il testo, eliminando un dialogo tra madre e figlio sull’omosessualità ed una esclamazione a sfondo religioso.

Gaetano Miglioranzi, il regista della piece, aveva spiegato così qualche giorno fa la trama:

Lo spettacolo è ambientato sulla falsariga della tragedia di Shakespeare, con la rivalità di due famiglie che frequentano due locali di Verona. Tra i clienti del bar sport, tradizionalista e “di destra”, c’è Giulia, che tutti credono donna e che in realtà è un uomo. Tra quelli del bar Rainbow, più “libertino” e frequentato da molti gay, c’è invece Romeo. Non è una tragedia, nessuno muore e l’amore trionfa. Ma quella di Romeo e Giulia è una relazione tormentata, che dovrà essere più forte della rivalità di pensiero che divide le due famiglie.

Quello che più appare importante, nonostante tutto, è che anche in una città come Verona, molto dura  nei confronti di una certa tipologia di concetto, si sia riusciti a portare in scena questo “Romeo e Giulietta” rivisitato potendo contare addirittura su una sovvenzione comunale. Il regista Gaetano Miglioranzi si è ritenuto soddisfatto dell’andamento della prima, data la ressa vera e propria che si è scatenata per accaparrarsi i posti disponibili.

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