Racconti erotici: Leggera estremità

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Sono tornata a casa stressata dalla giornata e da me stessa, a volte non senti più il tuo stesso stato e ti distruggi di idee. Credevo di trovarti ma mi sbagliavo? Un’altra illusione? Eppure mi hai avvertita di una sorpresa… Anche stavolta potevo infliggermi al creato e inciampare su stralci impetuosi e incatenati. Avevo voglia di coccole, di carezze e di sentire il tuo corpo, ma dov’eri? D’un suono ti sei inondato e sei uscito fuori dall’angolo che ti ha nascosto a me fino ad ora.

Due sorrisi sono valsi al potere di abbracciarci e io finalmente potevo sentire il calore desiderato. Mi hai baciata con istinto di uno uomo strategico a evidenziare la sua armonia, e mi hai rilassata sul letto, facendomi allungare con le mie spalle rivolte alle tue mani. I tuoi massaggi erano germogli di tocco che seminavano leggerezza e profondità.

Racconti erotici: Non ho tempo di avere tempo

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Se una donna può ancora cantare di versi, me ne accorgo solo ora. Ho piatti da lavare, indumenti da stirare, e tanta voglia di ricordare ciò che il mio corpo fino a poco fa sentiva. Non ho distrutto sogni, ma solo sentimenti di chi non ne ha. Mi sono masturbata con il tuo pensiero, perchè sei un sogno che mai potrò avere, perchè non ho il coraggio di confessare, perchè non potrò mai averti, perchè la vita con me è crudele e mi dà solo e sempre dolore. Faccio fatica a non desiderarti, ed ho paura di rivederti. L’orgasmo è venuto solo ricordando il tuo tocco, semplice e naturale, come un coltello che si trascina in cute. Ho adorato il tuo sapore, nessuno ha questo tipo di piacere.

Il letto è stato il mio sorreggermi, tu eri la mia estremità. Sono pazza, lo so, ma tra un pò passa tutto, perchè devo dimenticarti e non voglio perdermi in illusioni. La mia mano è scivolata nel fuoco della mia “Testa Rossa” e ho immaginato che fossi tu a farlo, a scoprire il mio essere. Il mio corpo delicato ha fatto scintille solo a cercare di capire. L’intensità non ragiona con la sorte. E’ un miscuglio di leggeri indizi, il nostro incantato volere.

Racconti erotici: Schegge Sexiste

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Perchè ti sei fermato? Vuoi forse farmi credere che è tutto finito? Stupido orgoglio, sei sempre l’arma del desiderio. Sono cattiva, dentro, nel mio affliggere ribellione. Voglio solo corpi e nessuna altra tensione. La luce era il buio che disarmava, toccavo argomenti che non sentivo miei, tra l’incenso e i colori ridotti al niente. Era un gioco che mi dava i nervi, ti divertivi a chiudere gli occhi e cercarmi. La stanza era priva di luce, come il mio stato d’animo. Giocavo con il silenzio, nell’attesa di aspettare qualche tocco. Adoro le mani che accarezzano linee di brivido. Sento il sostare del mio essere, in questo spazio che è animato solo da gesti invisibili. Due bambini corrono per cercarsi, noi eravamo li per ritrovarci.

Mi sono inginocchiata, perchè quella posizione per me è il potere della mia gloria, io sono strana a schemi, perchè non ho schemi. Sfogo nel sesso ciò che non posso avere e che a volte desidero. Non ho bisogno di te, ho me. Non ho bisogno di abitudini, ma di voleri incostanti. Muovevo le mie mani in alto e ballavo una melodia che ragionava solo nella mia testa. Tu non sentivi il mio culto, la mia partecipazione, ma saresti arrivato nudo del tuo parere, lì, vicino a me. E’ irragionevole la semplicità della perversione, perchè per me, nulla è inquieto, tutto è normale nel diverso, nel giusto sbagliato.

Racconti erotici: Meccanismi in piccoli punti

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Avevo voglia di godere, di fare sesso, di distruggermi in inversi orgasmi, di deliri che appagano me e il mio corpo. Sono vera di istanti, euforica di movimenti, voglio concedermi e straziarmi come un furto che spera di essere scoperto. Abbandono il mio essere dominatrice e mi lascio andare al tuo essere uomo, il tuo gestire il dunque. Sono venuta da te con l’intento di farti agire, di lucidare lo stato più puro del nostro benessere o del nostro malessere. Puntami contro le tue croci e farle sentire dentro di me, come sangue che non molla a raggiungere il rosso che si atteggia.

Ci siamo accarezzati, coccolati, in attesa che il tuo duro avanzasse nell’aria statica di stimoli sensati. Io ero eccitata e vogliosa di essere penetrata in ogni mira tu volessi espormi. Non escogito fughe, non ora. Mi hai leccata in tutto il corpo, e mi hai tolto il vestito leggero che avevo, e mi hai lasciata solamente di autoreggenti e tacchi. Il mio intimo non faceva onore in quell’occasione, e ho preferito dimenticarlo.

Racconti erotici: Orgasmo da Poker

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Ero lì seduta a “bluffare”, con te davanti che rispecchiavi il mio utile avversario, un fucile da far scoppiare nel gioco. Mi piace vedere che cadi nella mia rete, avevamo dei conti da saldare a fine partita. Ora sono diletta al gioco con professione e circostanza, la mia abilità è una tecnica da temere e mai da capire. Istintiva e provocatrice colgo i giusti momenti a illudere chi mi circonda, avevo carte proibite, come la mia mente astuta a mentire. Ora tocca a te, l’ultima mano per scoprire la realtà del mio gioco, io sono una che partecipa per vincere, io sono una che vince, sempre… Non ti accorgi che non sei concentrato al gioco, restiamo solo io e te, nell’ultimo “testa a testa”, rassegnati perchè ora perdi, ma puoi vincere dopo.

Racconti erotici: Quasi trasparente

Sono quasi tentata di svegliarti lo sai? Solo per ridere della tua reazione nel vedermi ancora qui, nuda ai piedi del letto, seduta con le gambe incrociate come un piccolo gargoyle. Sono più che mai convinta, che il ricordo della bella scopata che ancora trattieni nelle ossa, non t’impedirebbe di provare verso di me un odio profondo.
Stupido borghese qualunquista.
Io sono qui, come un pugno di sale buttato sulle tue ferite. Perché se fossi andata via, se avessi raccattato i miei stracci per saltare sul primo treno diretto a casa, ti avrei reso le cose troppo facili. Ma io non ho nessuna intenzione di renderti le cose facili.
Io voglio farti male nel ricordo. Voglio farti male con la mia presenza, in questo letto sporco. Voglio che tu adesso apra gli occhi e mi guardi, con lo stupore di chi non sa, non capisce, come diavolo ha fatto a cacciarsi in questa situazione. Voglio guidare i tuoi sensi di colpa nella direzione che più mi aggrada. Voglio godermi la tua faccia, quando ti accorgerai di cosa ho fatto.
La tua pelle è bianca, quasi trasparente, e porta con sé tutti i segni che la vita ti ha lasciato. Cicatrici più o meno indelebili di amori finiti, e situazioni complicate, senza via di scampo. Ma stanotte la mia lingua ha lavato via le tracce delle donne che hai avuto e che hai perso, le mie unghie sono affondate nella tua schiena, i miei denti si sono stretti attorno alle tue labbra, le mie gambe hanno cercato il tuo cazzo come mai nessuna ha fatto prima. Non te l’aspettavi, vero?

Racconti erotici: Numeri Sexisti

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Non dovevi recuperare il tuo stato? Ma dove sei? E’ allettante la proposta che mi hai fatto, tutti noi soli in una stanza. Decisamente apprezzabile il miscuglio del nostro canto, fuso con ardori e odori e tepori. Ho vissuto troppo tempo chiusa dentro me stessa, ora voglio godermi lo strazio di essere padrona dei miei istinti, di farmi dominare da invadenti. Uomini e donne, per me non esiste la monotonia, per me siete solo numeri di una pazzia, uguali ma diversi. Mi sciolgo il vestito e nel buio sento troppe mani che toccano la mia pelle, e vanto l’inghiottire di umani stili. Mi sono persa, sto decidendo di abbandonarmi completamente al gioco, all’incantesimo che ora non fugge più. Godo essere apprezzata, egocentrica della mia parte più squilibrata, un uomo sta scoprendo la mia “Testa Rossa” con le sue mani, dietro di me, sento il caldo duro di un corpo in mira, così come davanti, di fianco e nel giro e in giro. Lasciatemi respirare, ma fatemi godere.

Racconti erotici: Miss Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Stavo firmando autografi e conosco un mio fan, un giornalista pazzo per le mie parole. Era molto educato e ironico, una persona che non tira discorsi scontati, ma destreggia il punto. Mi offre un aperitivo e io ammiravo la sua eleganza nel suo fare e ci immergiamo in discorsi di poesia. Mi accompagna in hotel e io da scenica provocatrice gli porgo l’intesa di seguirmi. Mi sentivo leggera e delicata e quella sera avevo una sensazione di purezza. Entriamo in camera, lo guardo di intensità e mi avvicino toccando le sue labbra con le mie, mi piaceva il suo sapore e iniziamo a giocare con la nostra lingua. Lui mi stringe a se prendendomi i fianchi, con tocco deciso da cacciatore che cattura la sua preda. E’ difficile stupirmi, lui c’era riuscito con estrema morbidezza.

Racconti erotici: Istinto Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Apro la porta, non ti aspettavo e mai avrei voluto farlo. Rimani lì in piedi davanti a me, che sono vestita di indumenti fino al collo, ricordi che non amo il freddo? Cosa c’è, che sei venuto a fare? Vorrei spazzarti via dalla mia mente, dai miei sogni, dalla mia visceralità, vorrei non averti mai incontrato nel mio percorso di vita. Inizi a parlare tra il buio di un pianerottolo e l’eco dello spazio. A bassa voce mi stai ancora corteggiando, risvegli quell’istinto che tu hai forza di attirare.

Ho voglia di distruggerti, di farti male con le mie stesse mani. Ho voglia di fare sesso con te, di una continuità che non immagini…Dovevo stare attenta a non farmi toccare o il freddo mi avrebbe abbandonata. Cerchi di avvicinarti, ma io vorrei evitare la tua presenza e decisa ti dico di sparire. Tu sai leggermi negli occhi e cerchi le mie debolezze, tu conosci troppo di me.

Racconti erotici: Corde Sexiste

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti ” di Miss Lucy

Cosa fai, mi guardi? Osservi la mia dimestichezza nel crocifiggerti? Una spina sa fare male con il suo sangue e tu, sei lì immobile e dolente. Adoro gli occhi, li guarderei all’infinito, è un mio debole, un mio punto… debole. Sei la mia schiava e io sono schiava di te. Due donne conturbanti nel diventare, possono solo sconfiggere cieli che non hanno più colore. Non ti lamenti dei miei legamenti, ti piace quando non riesci più a muoverti, ma ancora puoi farlo. Hai le gambe aperte, come sintomo di rifugio, che vuoi da me. Ho deciso di non godere di te, anche se la voglia che preme è tanta. L’uccello vola anche quando non ha ali. Non togliamo lo sguardo al di fuori del nostro spazio, lo spazio calcolato dalle pupille. Tu vuoi essere toccata da me, ma non ti lascio vincere. Voglio ancora restare con la mia immaginazione di averti già assaggiata.