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Viaggio in vagina, quando il sesso e protesta incontrano l’arte

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Un viaggio nella vagina, ma non come percorso erotico da fare proprio, quanto una  testimonianza di una raggiunta consapevolezza sessuale ed individuale. E’ questo il senso dell’installazione presente in un ex carcere femminile a  Johannesburg, in Sudafrica. Non l’atto sessuale in sé, ma una fotografia delle donne che hanno sconfitto la repressione.

Ultima tendenza nei night club: disegnare le donne nude del locale

Le lezioni di disegno di nudo ci sono sempre state, soprattutto all’estero. Modelli dai fisici più o meno allenati entravano in una stanza, si toglievano gli ultimi indumenti e rimanevano immobili per una o più ore, impegnati a non tradire nessuna emozione, soprattutto nelle parti basse.

Great Wall of Vagina: un’esposizione intima (e divertente!)

Quattrocento vagine. Quattrocento vagine ammirate dall’artista riprodotte su calce per essere poi inserite in dieci pannelli da quaranta vagine ciascuno. E’ la follia di Jamie McCartney, un eclettico artista che ha dopo aver ricreato la prima vagina su materiale solido ha ben pensato di lanciarsi in questa insolita attività che, incredibilmente, ha anche una spiegazione davvero convincente.

Pop Porn, erotismo fetish in una piccante mostra collettiva

E’ possibile ricondurre il sesso ad un’esperienza giocosa e spontanea, lontana dalla mercificazione del corpo, un corpo plastico e patinato proprio come le copertine delle riviste più alla moda? A questa domanda rispondono gli artisti di Pop Porn, la più provocante mostra collettiva d’arte, che anche quest’anno si svolge a Roma, ed è giunta oramai alla terza edizione. Ma questo successo non ci stupisce. Da sempre l’arte si è ispirata al sesso, dunque perché il sesso non può farsi arte? Ecco allora che la rassegna, diretta da Ilaria Aquili, affronta il tema della sessualità e dell’erotismo, con tutte le sfumature dell’amore, della passione, e del desiderio, attraverso un percorso dove ossessione, divertimento e feticismo, si mescolano, e si confondono.

Un universo erotico e misterioso, dove il sesso gioca con il mondo pop e le sue icone. Donne oggetto, casalinghe “non più disperate”, ragazzi travestiti da wonder woman e supereroine nelle vesti di prostitute, sono solo un esempio di quello che troverete nell’expo allestito alle Distillerie Clandestine.

Border Love, l’amore estremo in mostra

Com’è possibile descrivere l’amore estremo? Come si fa a mostrare la precarietà e l’incomprenisibilità di certi amori di oggi? Alla Dorothy Circus Gallery di Roma ci provano alcuni artisti del pop-surrealismo. Sono Consuelo Mura, Lostfish, Benjamin Lacombe e Kmye Chan.

Consuelo Mura si dice interessata alle parti del corpo della donna e focalizza la sua attenzione su alcuni strumenti di seduzione che la riguardano, come le scarpe. La vediamo qui, in questa piccola gallery che introduce alla mostra, con un dipinto, Mira, che ritrae il lato b, le gambe e gli stivali di una donna evidentemente in una posa sbarazzina o anche erotica… chissà. Lostfish invece ci mostra una dea, The Goddess, graziosa e delicata ma rossa come il sangue del cuore, del tramonto e della passione. Benjamin Lacombe è più spudorato e in Eat Me DrinK Me un mostro favolistico e grottesco cerca di avere un rapporto sessuale con una ragazzina non arrabbiata e neanche triste, ma rassegnata all’abitudine della monotonia. Kmye Chan invece, con Incubation, mette il cuore in gabbia nel vero senso della parola, e rende possibile e apparentemente onirico l’amore tra due donne.