Border Love, l’amore estremo in mostra

Com’è possibile descrivere l’amore estremo? Come si fa a mostrare la precarietà e l’incomprenisibilità di certi amori di oggi? Alla Dorothy Circus Gallery di Roma ci provano alcuni artisti del pop-surrealismo. Sono Consuelo Mura, Lostfish, Benjamin Lacombe e Kmye Chan.

Consuelo Mura si dice interessata alle parti del corpo della donna e focalizza la sua attenzione su alcuni strumenti di seduzione che la riguardano, come le scarpe. La vediamo qui, in questa piccola gallery che introduce alla mostra, con un dipinto, Mira, che ritrae il lato b, le gambe e gli stivali di una donna evidentemente in una posa sbarazzina o anche erotica… chissà. Lostfish invece ci mostra una dea, The Goddess, graziosa e delicata ma rossa come il sangue del cuore, del tramonto e della passione. Benjamin Lacombe è più spudorato e in Eat Me DrinK Me un mostro favolistico e grottesco cerca di avere un rapporto sessuale con una ragazzina non arrabbiata e neanche triste, ma rassegnata all’abitudine della monotonia. Kmye Chan invece, con Incubation, mette il cuore in gabbia nel vero senso della parola, e rende possibile e apparentemente onirico l’amore tra due donne.

Gli artisti che dal 16 gennaio esporranno alla Dorothy Circus Gallery sono giovanissimi, ma sono riusciti a dare un’interpretazione veritiera dell’amore di oggi, fatto più di sesso che di sentimenti, più di possesso che di emozioni pure. Non siete d’accordo? Insomma, è forse la passione l’unica protagonista di quelle che ancora osiamo chiamare storie d’amore.

Sarà possibile visitare la mostra fino al 25 febbraio e godere, durante il vernissage del 16 gennaio, della performance di una ballerina che eseguirà una coreografia ispirata alla colonna sonora originale della mostra, ideata e realizzata dal musicista Giorgio Baldi.

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