Neu Sex: il porno fotografato da Sasha Grey

Pornostar, attrice impegnata, musicista punk, e adesso fotografa: tutto questo è Sasha Grey. Infatti l’icona del cinema hard, dopo anni passati davanti alla telecamera, ha deciso di mettersi lei dietro l’obiettivo, per fotografare il mondo del porno dall’interno. Gli scatti sono stati poi raccolti nel photo book Neu Sex, una monografia dove Sasha si racconta per immagini. Ma il libro è anche una straordinaria testimonianza di quella Disneyland per adulti che oggi è l’industria del porno. Un mondo selvaggio, anche per chi ci vive dentro.

“Ho cominciato a portare sempre una macchina fotografica con me, sul set, per catturare un momento nel tempo, un ricordo. Oggi è diventata quasi una necessità”, ha dichiarato Sasha Grey.

Diario di una Sexista, il racconto autobiografico di Luciana Cameli

Terry è gotica come piace a me e mi stimola davanti ballando da troietta. E’ il suo forte essere languida e piangente. La prendo per il collare a la sbatto al muro stringendo. Potevo non farla ingoiare più, invece è stato un ordine andato male. L’ho scopata sopra, sul letto, con la musica che rendeva infernale la mia furia. Vamp era a sniffare sudore.

“Diario di una Sexista” è il mio libro autobiografico e ne parlerò in prima persona. Luciana Cameli sono io, ho 29 anni e Miss è il nome d’arte da Mistress, da Sexista, da artista. Mettersi a nudo in parole è più difficile di spogliarsi di vesti, ma io sentivo di farlo, perchè un periodo della mia vita mi ha segnata, come so che ce ne saranno altri. Questo diario è la verità più pura in nomi, cose, fatti, persone, miei pensieri, sesso, erotismo, omosessualità e tanto altro. Non è uno scandalo, non credo di essere l’unica a vivere e ad avere certi pensieri, ma forse sono una delle poche a parlarne. Io ho scelto di essere libera, di pormi agli altri come sono, sia sul lavoro, che sulle amicizie, che nella mia intimità.

Paradoxia di Lydia Lunch, il diario di una predatrice

“Deviata dagli uomini, da un uomo, mio padre, sono diventata come uno di loro”.
E’ l’incipit dell’aggressiva e trasgressiva autobiografia di Lydia Lunch, artista a tutto tondo e donna fuori dal comune.

Nata a Rochester, New York, e trasferitasi in seguito in quel di Barcellona, Lydia ha imparato a truffare, rubare, scroccare e fottere molto presto. All’età di tredici anni già metà del suo vicinato la conosceva, in senso biblico, ovviamente. Aprire le gambe a quell’età avrebbe voluto essere per lei una via di fuga, una scappatoia dai pensieri di un padre molesto e approfittatore, di lei e del suo sesso. Ma a soli sedici anni Lydia riesce ad andar via da casa, si muove verso New York e con pochi dollari riesce a sopravvivere con piccoli trucchi che dagli anni ’70 in poi sono diventato molto comuni: primo tra tutti è la vendita di pasticche fasulle a eroinomani incalliti, e secondo è l’adescamento, di uomini vogliosi di tutte le età, disposti a tutti pur di assaggiare la carne fresca di una giovane donna.