Sesso: maggiore è l’intelligenza, meno lo si fa

Sono anni che vengono trovate correlazioni di ogni sorta tra sesso e caratteristiche fisiche o mentali di uomini e donne. Ma l’ultima ipotesi pubblicata in ordine di tempo lascia davvero perplessi. Parliamo di quella che vuole i “cervelloni” le persone intelligenti, meno inclini al sesso.  Per loro a quanto pare, la frequenza è decisamente più bassa dei “più stupidi” comuni mortali. Un assunto davvero particolare, reso noto in questi giorni dalla rivista americana “Psychology Today“, che comparando diversi studi in materia è giunta a tali conclusioni.

Quando studi tale genere vengono dati alla luce, mi chiedo se talvolta venga fatta una ricerca certosina dei soggetti da analizzare. Perchè per ciò che mi riguarda tra le persone che conosco di cervelloni ve ne sono, e non hanno mai avuto problemi di sorta dal punto di vista dei rapporti sessuali, anzi, spesso possedevano quel fascino in più e quella parlantina che consentiva loro di raggiungere meglio il proprio scopo con la donna di turno.  A meno che non si tratti di casi estremi come quelli portati quasi sempre ad esempio in reality come “La Pupa ed il Secchione”, ma lì si va su tutt’altro campo.

Tornando alla ricerca statunitense, come illustra abbastanza chiaramente la sociologa dell’università del North Carolina Rosemary Hopcroft, autrice dello studio, le persone con un maggiore grado di istruzione tendono ad avere un minor numero di partner nel corso della loro vita. E già nell’adolescenza è possibile riscontrare come i ragazzi e le ragazze dotate di un quoziente intellettivo più alto tendano già da subito a fare sesso più tardi degli altri.

Il legame, spiega il luminare, tra maggiore intelligenza e sesso ancora non è chiaro. E non è da attribuire allo stereotipo del secchione brutto e non attraente, non valido nella vita di tutti i giorni. SI tratta di dati raccolti a parità di bellezza fisica.

A tentare di dare una risposta in tal senso ci ha provato lo psicologo evoluzionista Aurelio José Figueredo, professore presso l’Università dell’Arizona. Si tratterebbe di un fattore di evoluzione: le persone più intelligenti investirebbero meno tempo nel tentativo di riproduzione perché dotati di più risorse. E’ come se cercassero meno sesso e meno prolungamento della specie perché hanno maggiori probabilità rispetto agli altri di farla sopravvivere.

Sarà così?

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