Porno e verifica dell’età, funziona?

Porno sottoposto al sistema di verifica dell’età. Un’idea che potrebbe effettivamente proteggere i più giovani da contenuti che non sanno gestire. Ma si tratta di qualcosa destinato a durare?

Accesso al porno legato all’età

È una domanda che bisogna porsi, soprattutto in virtù di quello che potrebbe essere il sistema utilizzato per la verifica stessa. Sappiamo che l’AGCOM, attraverso un procedimento ufficiale, ha elencato le caratteristiche che dovranno essere adottate dai mezzi di accesso ai contenuti.

E questo è un bene. Il problema è che, nonostante i siti porno siano chiamati ad adeguarsi entro sei mesi vi è il rischio che, con l’arrivo del 2026, tutto debba essere rifatto da capo. E la ragione è meramente tecnica. È infatti in fase di sviluppo un sistema di verifica dell’età da applicare al porno che rappresenta il nuovo standard europeo richiesto in materia.

Cosa significa questo? Che il sistema ideato in Italia potrebbe essere già considerato obsoleto. O, quantomeno, potrebbe incontrare problemi nella sua esecuzione. Come spesso accade quando si tratta di siti, più o meno pornografici, il vero nodo è il rispetto della privacy. Il sistema di verifica dell’età, infatti, dovrebbe passare attraverso un documento d’identità e, di conseguenza, rendere esplicito il nome reale di chi accede al servizio.

Sistema con conseguenze da capire

Per quanto riguarda il porno, questa strada è già stata rifiutata in altre parti del mondo, e negli Stati Uniti ha portato alla sospensione del servizio di Pornhub e di altri siti simili negli Stati coinvolti. Una sorta di protesta da parte degli operatori del settore, legata al doversi occupare della gestione di dati sensibili.

E come dare loro torto, se un’eventuale violazione del sistema potrebbe generare una catena di disastri incredibili? Le piattaforme potrebbero infatti essere costrette a risarcire i danni agli utenti. Negli Stati Uniti, la verifica dell’età nel porno ha portato a un aumento dell’utilizzo delle VPN, ovvero dei servizi di navigazione anonima.

In Italia si è tentato un approccio diverso proprio alla luce di quanto accaduto negli USA. Qui si parla di “doppio anonimato” grazie a soggetti terzi ufficialmente certificati che possono attestare che gli utenti siano maggiorenni. Il primo passaggio consiste nel fornire la prova dell’età tramite carta d’identità o SPID. Il secondo, grazie al soggetto terzo, consente l’accesso al sito porno senza che la piattaforma possa raccogliere dati sulla reale identità dell’utente.

La stampa ha definito l’approccio di AGCOM come “tecnologicamente neutrale”, anche perché non è stato indicato uno specifico tipo di tecnologia da adottare. Il problema, però, è che questo sistema potrebbe avere vita breve, a causa dello sviluppo (anche con fondi europei) di programmi dedicati, già in fase avanzata di realizzazione. Offrendo una soluzione valida sotto ogni punto di vista già all’inizio del 2026.

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