Orgasmi da urlo? C’è la multa

Da Londra a Treviso, a godere troppo si rischia il tribunale.

Niente sesso siamo inglesi? Al contrario. Il sesso da urlo o meglio ‘urlato’ sembra essere molto apprezzato in Gran Bretagna, soprattutto dai giovani. Un bel grido liberatorio per dimostrare al partner il proprio godimento è un piacere sia per lui che per lei, forse un po’ meno per i vicini. Infatti tra il cigolio del letto e gli ansimi che si fanno sempre più forti c’è il rischio di disturbare chi in quel momento sta riposando. Ma quanto è accaduto in Inghilterra, per esattezza nella tradizionale e assai perbene città di Londra ha un sapore quasi comico.
La “passione” della ventinovenne Kerry Norris, da due anni raggiunge punte così alte, da tenere svegli tutta la notte i vicini di casa, che per via di quel sesso rumoroso hanno deciso di sporgere denuncia. Kerry è una bella ragazza bionda e sicura di sé, e non è nuova a questo genere di lamentele. In precedenza si era già attirata delle critiche per la sua abitudine di prendere il sole nuda nel giardino di casa, indifferente agli sguardi degli operai che stavano lavorando nel quartiere, ma se l’era cavata solo con dei pettegolezzi. Stavolta invece ha deciso di intervenire un giudice, che ha trascinato Kerry e il suo fidanzato dritti in tribunale.


Le accuse? Il sesso sfrenato dei due impedirebbe ai vicini di dormire sonni tranquilli. Il rumore della testiera del letto che sbatte contro la parete affianco fino alle sei del mattino, e le oscenità urlate dalla donna durante il rapporto sessuale non sono più tollerate dal vicinato. A lamentarsene sono soprattutto le coppie con figli ancora piccoli, preoccupati dai continui incubi dei loro bambini, provocati sembra dalle grida sconce di questi focosi amanti. In tribunale Kerry Norris si è difesa, affermando di avere una vita sessuale normale. Ma il giudice non l’ha creduta, condannandola ad una multa di trecento sterline, e al pagamento di un risarcimento danni.
Una bizzarria d’oltremanica? Purtroppo no. Il sesso rumoroso è un problema che affligge anche la nostra penisola, tanto che noi italiani possiamo considerarci addirittura dei precursori del sesso urlato. Risale infatti al 2003 la prima sentenza contro i rumori molesti in camera da letto. Protagonisti due giovani di Treviso ai quali il giudice ha però concesso il permesso di gridare e smaniare ad alta voce, ma solo dalle 7 alle 23, in modo tale da non causare troppo disturbo ai vicini.
Come dire, il sesso va bene ma solo in fascia protetta.

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