“Persi la verginità con JFK”: arriva il libro choc di una stagista

Uscirà domani, 8 febbraio, il libro di memorie di Mimi Alford, ex amante di John Fitzgerald Kennedy ai tempi in cui era una stagista 19enne alla Casa Bianca. “Once upon a secret: my affair with president John F. Kennedy and its aftermath” (C’era una volta un segreto: la mia relazione con John F. Kennedy e le sue conseguenze), promette numerosi particolari piccanti.

La Alford, oggi nonna di 69 anni, rievoca innanzitutto il giorno in cui perse la verginità con “l’uomo più potente del mondo”. Era estate: al suo quarto giorno di stage la giovane fu invitata nella piscina della Casa Bianca dove il 45enne presidente nuotava quotidianamente. Quella stessa sera, Mimi era a un party alla Casa Bianca. Con la scusa di un tour nei lussuosi appartamenti, JFK la portò in camera da letto, quella della “signora Kennedy”.

Vidi che si avvicinava sempre di più. Sentivo il suo respiro sul collo. Mi mise il braccio su una spalla. Lentamente mi sbottonò la camicia e mi tastò il seno. Quindi mi toccò fra le gambe e cominciò a tirarmi le mutandine.

Poi Kennedy si sfilò i pantaloni e le fu sopra, sul letto. Quando Mimi accennò una resistenza, lui capi al volo: la giovane era ancora vergine. Così continuò, ma con più gentilezza.

Una liason, la loro, che durò 18 mesi tra incontri hard alla Casa Bianca, escursioni e gite sullo yacht presidenziale Sequoia. Il sesso con Kennedy era “vario” e “divertente”. Un giorno poi alla Casa Bianca, durante la solita nuotata di mezzogiorno in piscina:

Fece una cosa insensibile e imperdonabile. Mi suggerì un rapporto orale con l’amico ed assistente, Dave Powers, mentre lui restava a guardare. Non credo che il presidente pensasse che l’avrei fatto ma mi vergogno di dire che lo feci. Il presidente assistette in silenzio. Il fatto che fossi desiderata dall’uomo più famoso e potente del mondo amplificava così tanto i miei sentimenti che ogni resistenza era impossibile. Ecco perché non ho mai detto di no al presidente.

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