Gabriele Paolini fonda il “Movimento del sesso”

gabriele paolini movimento sesso

Gabriele Paolini, noto più che altro per il suo ruolo di disturbatore televisivo e per i suoi film porno con Nando Colelli e Sara Tommasi ha deciso di mandare all’aria la sua “carriera televisiva” per concentrarsi sulla politica. Ha fondato il “Movimento del Sesso“, un disegno apolitico” al quale può partecipare chiunque e con scopi ben precisi.

Non si pone problemi Gabriele Paolini nello spiegare che chiunque può fare parte di questo movimento: persone di destra o sinistra, di qualsiasi orientamento sessuale e credo. Suore e puttane anche, come potrete ben presto verificare attraverso la dichiarazione rilasciata alla stampa:

Addio alla Tv: dopo 17 anni di inquinamento catodico, durante i quali ho urlato quanto fosse arma e spietata assassina la televisione, ho deciso di entrare in politica. Ho fondato il “Movimento del Sesso”. Tutti si possono iscrivere a questo movimento, del tutto “apolitico”. Possono iscriversi preti, suore, puttane, cittadini di destra e di sinistra. Il mio movimento,  che vede come “madrina” la mia cara amica Sara Tommasi, l’unica vera e propria degna erede di Moana Pozzi, ha come principali punti programmatici, la riapertura delle “case chiuse”, la creazione di “quartieri del piacere“, in tutte le più grandi città italiane. Inoltre l’impegno del “Movimento del Sesso” è’ quello di richiedere nuove leggi penali e civili che puniscano, con l’ergastolo, chi violenta donne e bambini.

E soprattutto su questi due ultimi punti (ed in buona parte anche con gli altri due, dato che finalmente si tornerebbe ad una certa regolamentazione del settore e non allo sfruttamento di persone, N.d.R.) non si può che essere d’accordo. Detto questo, dobbiamo aggiornarvi anche su Sara: la soubrette è infatti al momento ricoverata per far fronte alla dipendenza di sostanze stupefacenti delle quali ha ammesso, almeno stando ai suoi amici, di essere vittima. Cosa dire? Speriamo che Sara Tommasi possa uscirne al più presto!

Photo Credit | Getty Images

Condividi l'articolo: