Fiamma Monti ed il suo cappuccetto rosso porno

E’ sulla scena seriamente da poco meno di un anno, eppure Fiamma Monti si presenta sempre di più come uno dei punti fermi della pornografia italiana. Il suo esordio, in Casino 45 con Franco Trentalance e Vittoria Risi è stato un inizio importante di una carriera che siamo sicuri riserva ancora tante sorprese a questa ragazza. Classe 1992, l’attrice torna ora sugli schermi con “Fiamma’s Tale” il suo primo film da assoluta protagonista.

E come già il trailer ci fa intuire, di fiabesco e tradizionale in questo film vi è davvero poco. Al contrario Fiamma appare bellissima. E quasi magica all’interno della scena. “Svestita” da cappuccetto rosso, in intimo, mantella e scarpe rosse, Fiamma è incredibile. Ogni suo film, per la sua giovane età, che ne ha fatto quasi un caso in Italia, è ricercatissimo.

E ciò che ha dovuto passare dopo l’esordio nel mondo del porno è cosa risaputa. Ha dovuto sostenere la maturità da privatista perché cacciata dal suo precedente istituto per il suo lavoro.

Ho dovuto superare l’esame da privatista, dopo che mi hanno allontanata dalla scuola che frequentavo. Il pregiudizio è ancora molto verso chi fa questo tipo di professione e con le mie scelte, che faccio prima di tutto per me stessa, voglio dimostrare che hard non è sinonimo d’ignoranza e superficialità.

E nel suo caso appare proprio essere la verità. Nonostante la sua passione per il porno e la voglia di condurre una rigogliosa carriera al suo interno, Fiamma Monti non ha sacrificato la sua istruzione a favore del lavoro. Ha infatti già presentato la sua iscrizione all’università, scegliendo la facoltà di psicologia. Spiega:

Ho scelto psicologia perché penso che il mio lavoro e le scienze sociali non siano agli antipodi, anzi. Ritengo invece che questo percorso formativo possa essere utile al mio lavoro sul set, soprattutto in funzione del fatto che l’elemento su cui voglio puntare è proprio il coinvolgimento emotivo.

Fiamma’s Tales – Trailer July – Censored from Fiamma Monti on Vimeo.

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