Diaspora, il sesso che vuoi tu

Da poco mi sono iscritta a Diaspora, un social network da molti indicato come l’anti-facebook, libero, gratuito, e open source. Questa libertà si respira già al momento dell’iscrizione, quando ci viene chiesto di compilare il profilo, e arrivati al campo gender, comunemente tradotto come genere ma anche come “sesso”, ci viene chiesto di compilare un campo di testo anziché scegliere tra le opzioni maschio o femmina.

Su Diaspora il sesso è solo una parola, è questa parola sei tu a sceglierla, non il padrone o l’amministratore del sito.

L’idea è partita da uno degli sviluppatori che hanno contribuito a creare Diaspora, la signora Sarah Mei. Il campo “gender”, nel progetto iniziale, doveva essere costituito da un menu a discesa con tre opzioni: maschio, femmina, e un campo da lasciare vuoto, senza indicare nulla. Ma per restare fedele all’idea di libertà totale di cui Diaspora si è fatta portavoce, Sarah Mei ha poi sostituito il menu con un campo di testo da riempire a piacere.

In questo modo, ognuno di noi può dire se è maschio, femmina, trans, crossdresser, queer, o quello che gli pare.

Se un nerboruto camionista nell’intimo si sente una fatina, può tranquillamente scrivere “fatina” nel campo gender di Diaspora, e il network aggiornerà subito il suo profilo.

Nella foto sopra, potete vedere solo alcune delle risposte date su Diaspora alla domanda “di che sesso sei?”, a dimostrazione di come la sessualità sia oggi così libera e sfaccettata da non poter essere soggetta a due o tre opzioni tra cui scegliere.

Condividi l'articolo: