Cina: i siti erotici parlano inglese

Ormai si sa, tra la Cina e la pornografia on line non scorre buon sangue e dopo una lunga ed estenuante lotta contro la dilagante passione telematica, il continente asiatico sembra aver finalmente vinto la sua lotta contro il mostro dell’eros.
Sembra, appunto.

E’ davvero possibile che le severe restrizioni contro la pornografia abbiano fatto chiudere i battenti virtuali a tutti i siti web del settore? Una ricerca pubblicata dal sito web del magazine ufficiale ShanghaiDaily.com dimostra come in realtà molti dei siti hot proibiti dal governo abbiano solo cambiato lingua, e quindi codice di comunicazione, ma non le buone e vecchie abitudini (erotiche) di una volta.

Un’approfondita ricerca condotta su molti motori di ricerca, ha portato alla luce i cari e vecchi siti web mostrando il segreto del loro successo in un’accurata traduzione in lingua inglese che, oltre a riprodurre in lingua anglosassone i pruriginosi contenuti, si è anche occupata di trascrivere i significati di numerosi termini donando loro una “duplice prospettiva”. Sarà così infatti che la parola chiave “Shanghai massage”, dopo un paio di scatti di massaggi terapeutici, mostrerà i vecchi e cari contenuti dell’Asia di una volta, quella che non doveva nascondersi dietro a terminucci e doppi sensi per dar libero sfogo alle fantasie e passioni sessuali.
Giovani ragazze in costume da bagno, ammiccanti donne dall’aria sensuale e sguardi sinceramenti appassionati. Quella Cina che tanto si è voluta nascondere ed abolire torna così alla luce, più passionale che mai e guadagnando forse un tono ancora più piccante.

Prodezze linguistiche e leggi governative che, invece di nascondere un peccato, hanno scatenato il lancio virtuale di milioni di pietre alzando un muro su una normativa che, siamo sicuri, non ha fatto felice il popolo cinese appassionato di erotica. Ma si sa, il bisogno aguzza l’ingegno e davanti alle passioni è difficile mollare ed arrendersi…

[Photo Credits flickr.com]

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