Viagra rosa, bugie e stop dell’industria farmaceutica

Se il Viagra, nel trattamento della disfunzione erettile negli uomini, ha generato negli ultimi dieci anni il successo che ben conosciamo, per le donne è tutta un’altra storia. C’è chi ad esempio ha provato a lavorare sul Viagra Rosa, ma senza i risultati sperati.

Un nome a caso: Boehringer Ingelheim. La suddetta casa farmaceutica ha infatti detto stop nei giorni scorsi. Non è riuscita a convincere l’ente di controllo statunitense dei potenziali benefici che la pillola sperimentale avrebbe dovuto garantire alle donne e lo stesso amministratore delegato dell’azienda, tale Andreas Barner, ha dovuto confermare mestamente:

Non è stata una decisione facile quella di fermarci, soprattutto alla luce dello stadio avanzato di sviluppo del farmaco.

E tutto ciò nonostante la Boehringer Ingelheim avesse lanciato una imponente campagna promozionale comprendente un sito web, un documentario del Discovery Channel e una serie di pubblicità con Lisa Rinna, ex modella di Playboy.

La pillola in questione sfruttava come principio attivo il flibanserin che, in realtà, si è poi scoperto creare più disturbi che benefici. Dati alla mano: circa il 15 per cento delle donne che ha preso volontariamente parte allo studio ha infatti smesso di assumere il farmaco in anticipo a causa di una serie di effetti collaterali. Tra i tanti, depressione, stanchezza e addirittura perdita dei sensi.

A ciò si aggiunga un libro scandalo, “Sex & Big Pharma“, opera di Ray Moynihan e Barbara Mintzes. Una pubblicazione che smaschera le bugie che spesso si nascondono in ambito farmaceutico. Prendiamo proprio il Viagra rosa, elemento da sfruttare per far leva su paure e ansie delle donne e arrivare a trasformarle in patologie mediche.

A sentire gli autori, le compagnie non hanno più la funzione di supportare la ricerca medica come si potrebbe giustamente pensare. Lo scopo? Tutt’altro: spingere persone sane a fare uso dei loro dispendiosi prodotti. Una droga quasi legalizzata perché se il corpo non ce la fa, tocca correre ai ripari e farsi abbracciare nell’aiutino indotto.

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