Lo spanking. Cos’è?


Mademoiselle Lambercier esercitava un’autorità materna, anche nell’infliggerci la punizione dei bambini. Chi avrebbe pensato che questa disciplina infantile, ricevuta all’età di otto anni da una donna di trenta, potesse influenzare le mie propensioni, i miei desideri, le mie passioni per il resto della mia vita.

(Jean-Jacques Rousseau)

Lo spanking (sculacciare) è una pratica sessuale tra le più antiche, e consiste appunto nello sculacciare il partner allo scopo di provocare l’eccitazione sessuale di entrambi o di uno solo dei partner. Il passaggio della “sculacciata” da punizione dei bambini a preliminare erotico avvenne, con tutta probabilità, nell’Inghilterra vittoriana. A quell’epoca Londra venne invasa da numeroso materiale pornografico avente per tema proprio le sculacciate, e in città tra le prostitute erano molto popolari le “sculacciatrici professioniste”, maestre fustigatrici che si facevano pagare un prezzo molto alto per quel particolare talento. Tra i feticisti dello spanking possiamo citare nomi illustri come il filosofo Jean-Jacques Rousseau che nelle sue “Confessioni” ricorda con nostalgia le sculacciate della sua insegnante, e di come queste gli avessero procurato più piacere che dolore.

La sissification. Cos’è?


La sissification o femminilizzazione forzata, è un aspetto dell’universo BDSM ancora poco conosciuto. Il termine “sissy” deriva dal gergo inglese “sis”, a sua volta derivante da “sister” (sorella). Con sissy, generalmente si indica una ragazza, figlia o appunto sorella, che fa parte del proprio nucleo familiare. Ma sissy è anche utilizzato con significato dispregiativo, per indicare un ragazzo o un uomo effeminato, che fallisce negli atteggiamenti tradizionali maschili.
Si parla di femminilizzazione forzata, quando una persona obbliga un uomo a vestirsi e a comportarsi come una donna, quando lo costringe a truccarsi, e a svolgere compiti tipicamente femminili, come i lavori domestici. Spesso l’uomo è costretto a vestire i panni di una cameriera, e in quel caso si fa riferimento a lui con il termine di sissy-maid.
La femminilizzazione forzata è una delle pratiche più controverse del sado-maso, perché ricerca l’umiliazione e la sottomissione dell’uomo, facendo ricorso ad elementi propri del mondo femminile, come i vestiti e spesso le uniformi che richiamano le figure femminili giudicate più servili come la cameriera o la prostituta.

Agent Provocateur: biancheria e frustini, il Sado–Trend sbarca in società

Lady Chatterley insegna: per far l’amore è meglio la stalla che un elegante salone vittoriano.
Lo stesso devono aver pensato i ragazzacci di Agent Provocateur, noto marchio inglese di lingerie “hot”. Non contenti di aver vestito (anzi spogliato) per le loro campagne pubblicitarie, alcune tra le donne più sexy del mondo come la modella Kate Moss, la cantante Kylie Minogue, e Dita von Teese regina del burlesque, stavolta i designer hanno puntato tutto sull’erotismo da fieno, rilanciando il frustino da cavallo come “must” della trasgressione erotica al femminile.

Eh già, perchè la frusta di Agent Provocateur è un accessorio aggressivo, pensato per una donna indipendente e sicura di sé, una donna sessualmente dominatrice, ma sempre elegante ed estremamente femminile.
Perciò al bando i materiali sintetici. Una morbida pelle nera e una maniglia tempestata di preziosi cristalli sigillano di lusso questo giocattolino, che in certe occasioni varrebbe la pena sfoggiare, al pari di una borsetta griffata. Ve l’immaginate Camilla Parker Bowles con questo, sottobraccio ad un torneo di Polo?