Race Play: razzisti, ma solo sotto le lenzuola

Tra i giochi erotici più amati ce n’è uno che fa molto discutere i perbenisti e che, d’altra parte della barricata invece, viene difeso a spada tratta. Si tratta del race play, un gioco erotico molto comune tra coppie di razza diversa che ama dare sfogo, solo ed esclusivamente sotto le lenzuola, all’aspetto meno tollerante della propria personalità.

I race plays vengono spesso considerati una branca del BDSM proprio per l’esperienza moralmente impegnativa e perché considerato un tipo di rapporto psicologicamente violento.

Ma in cosa consistono? I protagonisti che acconsentono al gioco scelgono di scambiare con il partner una serie di epiteti di tono razzista e violento. L’atteggiamento, sicuramente poco “politically correct”, fa discutere molti adepti dei gruppi BDSM che trovano la pratica poco tollerante e offensiva.

Eppure, questioni sociali e morali a parte, ai race plays sono dedicati molti workshops soprattutto alle feste dedicate allo spanking, al bondage e al fetish. Il race play piace a molti, soprattutto alle coppie assortite e che vedono protagonisti di razze diverse che non hanno paura di tirare in ballo questioni storiche e politiche di grande spessore e a volte anche molto tragiche.

Un esempio? Persecuzioni ebree, schiavitù degli uomini di colore e sfruttamento della prostituzione delle ragazze dell’est, ma non solo. Quando il peggio della storia e della società entra nelle camere da letto, i risultati possono essere davvero incredibili ma l’aspetto fondamentale è che nessuno prenda la questione personalmente: gli epiteti razzisti, dicono gli assidui frequentatori dei race plays, non sono né migliori né peggiori di ciò che si dicono gli amanti del dirty talk.

Prima di lasciare spazio alle vostre considerazioni lasciateci citare qui la risposta di un amante del race play, un uomo di colore che adora snocciolare epiteti e riceverne di ogni tipo e che, secondo noi, incarna perfettamente lo spirito del race play e di molte altre bizzarre tecniche erotiche: “Molti non capiscono perché io ami questa pratica fetish eppure io continuo ad adorarla. Che fare? Niente. E’ come il formaggio, non piace mica a tutti”. Semplice, no?

[Photo Credits shopstopstore.com]

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