Racconti erotici: Le tre punte

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Mi guardo allo specchio, sono una punta che cerca altre punte. Lacrime scendono quasi a venire, di un lento sussulto ne apro la bocca, quella che mi fa gemere di emozione. Sto solo pensando al momento che mi manca e non nascondo di accarezzarmi fingendo di non essere sola. Ho un ragazzo e una ragazza e ogni tanto insieme modelliamo i nostri corpi del sesso più profondo e passionale. E’ leggerezza, lo stato che sento, è un gioco che crea armi e fuoco, ma sono viscerale nel mio intendere e aspetto il mio istante, che danneggerà il mio turbamento. In sottofondo la musica di una stirpe melodica che sa di straniero, e non mento se dico che sono avvolta da lividi e brividi, che inondano la mia atrocità. Sono lieta al mio stato, e ho voglia di dominare i miei amanti assoluti, ho la certezza che apprezzeranno e io vado in delirio al solo pensiero.

Una Sexista non lascia spazio al reagire. Arrivano, eccoli, la porta si apre di speranza e si chiude di accoglienza. Siamo nudi del nostro rifugio e osserviamo lentamente le nostre linee, accarezzandoci in un giro di mantelli, di svelati colpi che non lasciano cadere frammenti. Il nostro ballo è un emergere di acuti sensi, un proteggere orgasmi. Tolgo la luce e spengo la quiete. La musica continua a lacerare il suo dolore, io continuo a riversare la mia gloria sui miei due amanti. Lui è un bagliore di bellezza, un uomo che aspetta e accetta la mia decisione, e lei ha forme di gridi al vento, un fascino che cattura ogni movimento. Lascio discutere i nostri sguardi, mentre ci avviciniamo sempre di più, mentre li vedo eccitati della mia presenza e io della loro.

“Acuti versi, gendarmi a gradire, mi perdo nell’adorato immenso”

Posso mimitezzarmi tra il chiaro del loro equilibrio e ricostruirmi in un corpo diverso, ma ora voglio godere del loro essere e avere. Bacio lei e le tocco la bagnata intimità e i suoi duri capezzoli, siamo prese dal bagliore dell’imminente creato. Voglio che lui baci la mia “Testa Rossa” e ne accolga il venire. Voglio distruggermi di surreale e svenire. Non sento più suoni e note, ma solo respiri in solfeggio. In piedi ci dedichiamo alle mosse privilegiate, con preliminari che chiamano il mio orgasmo. La sintonia ci fa venire insieme, come tre punte frangenti che si incrociano sempre nel giusto resoconto. Non voglio allarmarmi del tutto e subito, abbiamo ancora tutta la notte da riempire. Lo spazio è solo un rovescio di situazioni.

[N.d.a. Potete leggere altri miei “Racconti Sexisti” sul mio blog]

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