In Francia le donne sfidano la violenza sessuale

Se è un maschio, è un figo. Se è una femmina, è una prostituta.

Noi donne siamo stanche di sentire ogni giorno di stupri, violenze e maltrattamenti vari. Nessun uomo ha il diritto di abusare di una donna e tanto meno farla diventare un oggetto sessuale. Non si può giustificare un abuso, solo per il fatto che una donna si vesta sexy o provocante, non è un ottimo motivo per fare del male. In Francia, a Rennes, nella città delle gonne, le ragazze non partono per le vacanze e aspettano sedute ad un tavolino nella piazza principale, vestendo ogni giorno con l’orgoglio di essere donne e al piacere di mostrarsi. “Portarla può apparire un gesto insignificante, e invece è un potente rivelatore dei rapporti sociali tra maschi e femmine, e tra le stesse femmine” spiega il sociologo Philippe Liotard, riferendosi alla gonna.

In un istituto agricolo del paesino di Vitré, a quaranta chilometri dalla capitale della Bretagna, una dodicenne “che vestiva sexy” viene stuprata da due suoi coetanei. Quando la notizia si diffonde, alla campanella delle 8 si presentano decine di ragazze che indossano una gonna. Quattro anni dopo, la protesta silenziosa è diventata un film, un documentario, un progetto discusso in tutta la Francia, oggetto di decine di tentativi di imitazione.

E’ nata così, la “Primavera della gonna e del rispetto”, dove il capo vestiario è anche un pretesto per parlare d’altro, di tolleranza e pregiudizi sessuali, di violenza, non solo fisica ma verbale, e di autodeterminazione del proprio corpo. Per due settimane, le alunne sono invitate ad andare in classe vestite come donne, abbandonando per una volta la divisa d’ordinanza, come i  pantaloni, felpa, e scarpe da ginnastica. Si pretende più rispetto e tolleranza, e basta queste discriminazioni e pregiudizi tra uomini e donne. Purtroppo le battaglie sulla violenza alle donne ce ne sono molte in tutto il mondo e si spera di far capire meglio questo grave problema, a volte dovuto anche da un’ eccessiva forma di maschilismo.

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