Balloon Fetish video, la prova del palloncino

Esiste una pratica fetish che mi ha sempre incuriosito non perché stuzzica i miei appetiti erotici, ma semplicemente perché non riesco ad immedesimarmi nell’eccitazione di chi la condivide o a comprenderne a fondo il meccanismo scatenante. Sto parlando del balloon fetish, ovvero l’attrazione per i palloncini, o più generalmente gli oggetti in plastica gonfiabili, inseriti in un contesto pornografico. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di pratiche softcore in cui le modelle o i modelli giocano sul set con grandi palloni (in inglese balloons, appunto) e oggetti gonfiabili. Lo strofinamento sulle parti intime e il climax innescato dal contatto con altre zone ad alto “impatto fetish”, piedi in primis, culmina talvolta in un ideale surrogato dell’esplosione orgasmica quando il pallone viene bucato con uno stuzzicadenti o una sigaretta (altro lampante esempio di cross-fetish).

Ammettere di non condividere una pratica fetish non vuol dire che Cooletto non sostenga coloro che la amano e la praticano in maniera cosciente e consenziente, ovviamente. Per questo vogliamo approfondire ancora un po’ la conoscenza del balloon fetish.

Quando si parla di balloon fetish non si può trascurare l’importanza di due aspetti: la centralità assoluta dell’oggetto palloncino e l’importanza dell’olfatto. Ecco quanto si legge su hoes.com, nota directory di siti per adulti, riguardo al balloon fetish:

Che ci crediate o meno, le donne nelle foto di balloon fetish non sono sempre importanti. E’ il balloon, il pallone, che deve stare al centro dell’attenzione. Il “looner”, come viene indicato chi pratica il balloon fetish, ama l’odore del lattice del palloncino, ama il suono del palloncino strofinato sulla pelle, e ama la suspence creata dal fatto di non sapere quando e se il pallone verrà bucato o scoppierà. La donna (o l’uomo, n.d.r.) non deve necessariamente essere svestita. Il solo udire una bella ragazza che ansima e si agita giocando con un pallone gonfiabile basta a far impazzire un looner.

Una delle ragioni per cui molti looner amano questa pratica, inoltre, è il fatto che sulla plastica rigonfia del palloncino rimangono imprigionati con molta facilità gli odori del corpo. Per questo motivo una delle posizioni maggiormente praticate dalle modelle sul set di un servizio di Balloon Fetish è il cosiddetto sitting. E’ un po’ come un face sitting con un palloncino al posto del viso dello/a slave, tanto per capirci.

L’olfatto, quindi, gioca un ruolo fondamentale nel balloon fetish, molto più di quanto accada per la maggior parte delle pratiche fetish mainstream. Con ogni probabilità è questo il motivo per cui il balloon fetish su internet ha un successo minore rispetto ad altre pratiche ben più voyeuristiche, limitato spesso allo scambio di impressioni e opinioni da parte dei looners nei forum dedicati. Il balloon fetish va praticato necessariamente dal vivo, il surrogato visivo internettiano non basta.  Beh, almeno fino a che qualche cervellone del M.I.T. non se ne verrà fuori con un riproduttore di odori wireless collegabile al PC come una webcam.

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