Madison Scott, una bionda coi fiocchi

gallery madison scott

I fotografi di Penthouse ne sanno una più del diavolo. Stavolta hanno preso Madison Scott, pornostar e modella di nudo, e le hanno messo un bel fiocco rosso attorno al collo, come se fosse un pacco regalo.

E Madison Scott è un regalo che fa gola a molti uomini. Dite la verità, a chi non sarebbe piaciuto trovarsela sotto l’albero lo scorso dicembre? Pazienza, se Babbo Natale vi ha deluso, consolatevi adesso con la gallery di Penthouse che trovate qui, subito dopo il “salto”.

Troppo sesso fa male, parola di Sasha Grey

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Sasha Grey è una pornostar di fama mondiale, ma è anche una grande amante degli animali, tanto da apparire come testimonial nella nuova campagna pubblicitaria della PETA, l’organizzazione che lotta in difesa degli animali. La campagna è a sostegno della sterilizzazione degli animali domestici per tutelare la loro salute dai tumori e prevenire l’abbandono durante la stagione estiva. Il motto della campagna lanciata dalla PETA è Too much sex can be a bad thing, cioè troppo sesso può essere una cattiva cosa, e vede unite molte stelle dei film per adulti, come Jenna Jameson e Ron Jeremy.

Dopo il “salto”, c’è tutto il video del backstage della pubblicità con Sasha Grey. Un’occasione per riflettere sui nostri amici animali, ma anche per guardare la nostra pornostar preferita ancora una volta tutta nuda.

Senza lavoro perchè ha il pene troppo grande

Jonah Falcon

A prima vista, Jonah Falcon è solo un altro dato statistico. Disoccupato e costretto a vivere con la madre perchè non può pagarsi l’affitto, Jonah Falcon è solo uno dei 20% di americani in età lavorativa che non riesce a trovare un impiego. Eppure Falcon ha qualcosa che nessun altro uomo ha: il record del pene più grande del mondo. E’ questa non è una statistica, è un dato di fatto.

Da quando è apparso su Rolling Stone USA, e in un documentario prodotto dalla HBO, la vita di Falcon si è fatta difficile, proprio per colpa del suo pene, (che in erezione misura 13,5 pollici cioè circa 33 centimetri) e dell’improvvisa notorietà che gli è piombata addosso. Ora che tutti lo conoscono come l’uomo dal pene più grande del mondo, questo trentanovenne di Brooklyn non riesce più a trovare un lavoro stabile, e si è visto costretto a tornare a vivere con sua madre.

Roxxxy, il sexy robot

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Gli amanti dell’amore di plastica saranno felici di sapere che un’azienda americana, la True Companion, ha appena presentato alla fiera di intrattenimento per adulti di Las Vegas, un nuovo prototipo di giocattolo sessuale.

Si chiama Roxxxy e non è una bambola come le altre, bensì un robot rivoluzionario. Si tratta del primo androide creato a scopi sessuali, e non solo. A differenza delle sue colleghe sintetiche infatti, Roxxxy non solo serve per fare l’amore, ma tiene compagnia: è dotata di capacità espressive ed è quindi in grado di chiacchierare e ascoltare. Lo slogan dei produttori recita: “è sempre pronta a fare l’amore o a fare due chiacchiere, a voi la scelta”

La moda fetish di Kim West

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La stilista e fashion designer Kim West è stata tra le prime a prestare interesse alla moda fetish, e già nel 1984 in Inghilterra si divertiva a combinare rubber e latex creando abiti e capi di lingerie erotica, come le bellissime autoreggenti in pelle nera che hanno fatto la felicità di molte Mistress.

Adesso Kim West è pronta per la nuova collezione, nuovi vestiti per un perfetto fetish dress code, ma anche una linea di arredamento e oggetti per la casa.

Lady Gaga tra fetish e bondage

ladygagapoke-her-faceLady Gaga non smette mai di stupirci con il ritmo delle sue canzoni, con la stravaganza dei suoi videoclip e con l’eccentricità dei costumi che si disegna su misura. La ventitreenne tutta pepe si veste di eccessi anche nella vita di tutti giorni, e ha fatto della stravaganza uno stile di vita oltre che un business. Non ci stupisce che la regina del pop strizzi l’occhio al latex e al bondage, date un occhiata alla galleria che vi proponiamo.

Liberator, il materasso dell’amore

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Liberator è il nome di una linea di materassi dal design molto particolare, audace ed esteticamente piacevole tanto che il termine materasso alla fine può risultare improprio. Il Liberator somiglia di più a un divano, e meriterebbe di essere esposto in bella vista al centro del salotto, ma probabilmente una siffatta sistemazione finirebbe per creare non poco imbarazzo. Sì, perchè il Liberator è una linea di accessori molto particolare, cuscini, poltrone, e appunto materassi che però non sono fatti per dormire. Infatti la forma di Liberator è studiata per farci l’amore in tutta comodità.

Niente più stiramenti o crampi da kamasutra, e nemmeno lividi e ginocchiate contro il comodino. La forma speciale di Liberator si adatta a tutte le posizioni sessuali senza nessuno sforzo.

Smoking fetish, una gallery di Petter Hegre

gallery smoking fetish petter hegre

Il fascino di una bella donna che fuma conquista sempre nuovi estimatori, e uno di questi è il famoso fotografo Petter Hegre, maestro dell’erotismo e del nudo.

La gallery che vi presentiamo oggi vede la sua firma, e strizza l’occhio allo smoking fetish, una pratica feticista che ha tantissimi fan. Le foto le trovate subito dopo il “salto”.

Le foto bondage di Dave Naz nel libro L.A. Bondage

LA bondage

Dave è un pervertito come Charles Bukowski, Henry Miller, e Hans Belmer erano pervertiti

Questo dice il suo migliore amico Eric Kroll nell’Introduzione a Los Angeles Bondage del fotografo Dave Naz. E ha pienamente ragione. Le bellissime foto di Dave Naz sono state scattate nel cortile di sua nonna, dove più di due dozzine di donne si sono spogliate e fatte legare per posare in schiavitù.

E il ragazzo ha talento quando si tratta di fotografia erotica, avendo già lavorato per magazine patinati come GQ, FHM, Maxim. Eppure Dave Naz non ha mai tradito le sue origini. La prima rivista porno che ha acquistato, quando era solo un ragazzino, trattava proprio di bondage, un argomento che lo affascina e che nel libro rivisita in maniera più sofisticata.

Fermo posta: ma il punto G esiste o no?

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Prendo spunto da questo articolo apparso ieri su Repubblica per dire la mia sull’incognita del punto G, che ieri c’era e a quanto pare adesso non c’è più. A fare il tifo per la scomparsa (anzi la non comprovata esistenza) del centro del piacere femminile è un gruppo di scienziati del King’s College di Londra guidati dal ricercatore Andrea Burri. L’equipe di scienziati ha pubblicato una ricerca sul Journal of Sexual Medicine dove si afferma che il punto G non c’è, anzi non c’è mai stato, ma è solo frutto della fantasia femminile. Da qui la polemica.

La ricerca, effettuata su un campione di 900 gemelle ha dato come risultato che è praticamente impossibile trovare prove tangibili dell’esistenza di questa zona erogena, nonostante alcune donne sostengano non solo di avere il punto G, ma anche che la sua maggiore o minore attività sia dipendente da fattori come la dieta o l’esercizio fisico.

Premesso che io non do mai retta ai pettegolezzi, nemmeno a quelli confutati dai nutrizionisti o dal mio basso ventre, io non posso che appoggiare questa saggia conclusione scientifica: per me il punto G è una follia, come folle e ingenuo resta qualsiasi tentativo di analizzare il sesso e i suoi segreti.