Australia, anche qui sbarca la Slut Walk

Un po’ santa un po’ puttana. La libertà della donna di essere ciò che è è stata rivendicata ancora una volta in Australia, dove bissando il successo ottenuto in canada, ha avuto luogo, grazie alla partecipazione di migliaia di esponenti del sesso femminile una Slut Walk, la Marcia delle Puttane.

Un modo come un altro per rivendicare un importante diritto: quello di poter girare vestite in maniera libera senza che gli uomini debbano sentirsi in dovere di assalirle.

Si tratta di una iniziativa molto importante in difesa delle donne vittime di stupro. Una marcia che ha visto scendere ancora una volta in strada uomini e donne di ogni età vestiti in lingerie e giarrettiere. Minigonna non deve essere sinonimo di assalto. E soprattutto le donne non devono venir ferite, né fisicamente attraverso la violenza, né con le parole: non si può dire loro che se la sono meritata.

Lo scorso fine settimana 3mila persone si sono date appuntamento a Melbourne per la marcia, mentre circa un migliaio facevano la stessa cosa a Brisbane. La slut walk è diventata virale in Australia. Nei prossimi giorni vedremo ancora marciatori sia a Canberra, il 4 giugno, che l’11 ed il 13 dello stesso mese, rispettivamente ad Adelaide e Sidney

Il tutto, ve lo ricordiamo ancora una volta è nato in Canada in segno di protesta dopo che un ufficiale della polizia a Toronto aveva invitato le donne a non vestirsi come puttane per non essere stuprate. Una visione maschilistica del tema che invece di colpevolizzare il carnefice, colpevolizza la vittima e che a quanto pare, uomini e donne di tutto il mondo hanno deciso di combattere con forza. Sebbene si sia coscienti che non possano bastare delle marce in giro per il mondo per debellare la piaga degli stupri, una presa di posizione della società contro i pregiudizi è certamente qualcosa di auspicabile.

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