Arredamento erotico: sedie di Playboy ritirate da un negozio

Ha sicuramente perso un grande affare la proprietaria di un negozio inglese che aveva acquistato, e rimesso in vendita, due sedie vintage stile Playboy ritirate perché giudicate “scandalose”.

La storia (un po’ bizzarra, soprattutto nel 2012) è accaduta in Inghilterra dove la proprietaria di un negozio di pezzi vintage è stata obbligata a dover rimuovere dalla vetrina del suo negozio due sedie in legno sulle quali erano state applicate le pagine della famosa rivista erotica; immagini erotiche ma non spinte che ritraevano seni nudi e sguardi lascivi.

Le sedie, giudicate “oscene” da un passante della zona, erano state segnalate alla polizia inglese che si è prontamente recata nel negozio della proprietaria per chiedere il ritiro dei due pezzi di arredamento e sanzionare il locale. Le sedie, ora impacchettate e riposte nel retro del negozio, sono state create dalla designer Laura Diez che ha così commentato l’evento:

Trovo assurdo che ancora oggi qualcuno possa essere disturbato da immagini di questo tipo. Ho utilizzato delle pagine della rivista nella sua edizione degli anni ’50 e le immagini che la rivista utilizzava allora non sono niente in confronto a ciò che si può vedere nei siti web pornografici.

Osservano le sedie incriminate dobbiamo effettivamente ammettere che, tra le immagini scelte dalla designer, è impossibile trovare qualcosa di così scandaloso da dover essere rimosso. Le sedie create rappresentano un po’ la società di cinquant’anni fa: quell’erotismo patinato che mostrava corpi esili e acerbi, seni e glutei discreti, volti naturali e quella sana bellezza ancora lontana da siringhe di botox e silicone.

La proprietaria ha fatto comunque sapere alla stampa che, per non rischiare di dover perdere il proprio esercizio commerciale, terrà le sedie nel retro e le mostrerà solo al pubblico che si dimostrerà interessato, sempre che i suoi clienti si dimostrino meno sessualmente inibiti dei passanti del suo quartiere. Com’era quel detto? Ah sì, “Niente sesso, siamo inglesi”.

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