Apple cancella l’applicazione anti gay

E’ durata poche ore su iTunes la contestatissima app dell’organizzazione cristiana Exodus International, rimossa da Apple dopo le proteste delle associazioni GBLT per il carattere discriminante dell’applicazione. L’app era stata lanciata dall’associazione Exodus con uno scopo preciso: aiutare uomini e donne a “guarire” dall’omosessualità.

Insomma ci risiamo con la vecchia storia che l’omosessualità non è una scelta di vita ma una malattia da curare e debellare ad ogni costo, prima con le medicine, poi con le preghiere, e infine con l’aiuto della tecnologia. Ma il progresso non ha nulla a che fare con una concezione della sessualità tanto medievale. Tuttavia l’app Exodus International in un primo momento è stata accettata dall’azienda di Cupertino e messa a disposizione dei fedeli sull’Apple Store. E per la Apple, in passato già accusata di omofobia, è scoppiato un putiferio.

Messo alle strette sia dalle proteste delle associazioni omosessuali, sia da quelle della gente comune, il gruppo di Steve Jobs ha dovuto ammettere il suo errore, anzi “la svista” che ha portato un app anti gay come Exodus International all’interno dell’Apple Store, procedendo alla sua immediata rimozione.

L’applicazione è stata rimossa per aver violato le linee guida per gli sviluppatori, in base alle quali non sono accettate applicazioni ritenute “offensive nei confronti di ampi gruppi di persone”.

Ma la cosa è davvero finita qui? Purtroppo no. Alan Chambers, presidente di Exodus International continua a mobilitare gli attivisti dell’associazione religiosa, spronandoli a una contro protesta verso il gruppo Apple, in quanto Exodus è l’unica vittima – secondo Chambers – di discriminazione. Infatti sull’Apple Store sarebbero già presenti numerose applicazioni gay friendly, fra cui i podcast del Gay Christian Network, in free download da iTunes. Perciò proprio Apple sarebbe accusata di bloccare il dialogo fra la comunità omosessuale e chi invece ha convinzioni del tutto diverse.

“La nostra speranza è che Apple voglia riconsiderare la sua decisione e permettere alla nostra organizzazione di far parte del dibattito in corso, su argomenti caldi come la religione e l’omosessualità”, ha detto Alan Chambers, invitando i fedeli ad organizzarsi, e a mettersi in contatto con i responsabili di iTunes, tramite un link messo a disposizione sul sito di Exodus.

L’impressione è che Exodus International voglia fare pressione sulla Apple per introdurre nuovamente la sua applicazione anti gay sul mercato. La nostra speranza è che il gruppo di Jobs resti fermo sulle sue posizioni e impedisca la diffusione di questa e di altre app che presentino un contenuto simile.

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