Il Dogging. Cos’è?


A prima vista il termine dogging (da “dog”, cioè cane) può far pensare all’abitudine di molte coppie di portare a spasso il loro cucciolo preferito. Ebbene non fatevi trarre in inganno, perché qui i cani non c’entrano nulla. Non stiamo parlando di portare fuori Fido o Brutus per fargli fare i bisognini, bensì dell’ultima moda d’Oltremanica che consiste nel fare sesso all’aria aperta, con possibilità di esibirsi e di farsi guardare. Un termine preso in prestito dall’accoppiamento canino che oggi viene utilizzato per indicare rappori sessuali liberi e senza complessi, amplessi da consumare in luoghi pubblici, spesso tra sconosciuti. Una trasgressione che ha preso piede dapprima in Inghilterra per poi propagarsi in tutta Europa ed infine arrivare anche da noi. Sul Web ci sono siti che danno consigli e suggeriscono i posti più strategici per fare sesso in pubblico, e bacheche dove i navigatori possono combinare appuntamenti al buio. Solo a Londra, i doggers contano decine di incontri a settimana, e sembra che Regents Park sia il luogo preferito da questi appassionati esibizionisti. Da soli o in in coppia, ci si reca nel luogo stabilito, ci si accomoda in macchina, si lancia un segnale in codice (luce accesa uguale “puoi guardare”, finestrino abbassato uguale “puoi unirti a noi”), e poi si dà inizio alla performance.
Ma come si spiega il successo di questo fenomeno?