Quando il cosplay diventa estremo, può succedere di diventare un fenomeno del web, come Wang Jiayun, una teenager coreana con un blog cliccatissimo nel suo paese di origine e non solo.
Il merito però non va solo a ciò che scrive, quanto al suo aspetto: Wang infatti somiglia in maniere incredibile a una real doll, una bambola sessuale con il corpo in silicone.
Se in Giappone gran parte delle cosplayer hanno l’ambizione di somigliare alle eroine dei manga, in occidente il massimo è diventare una specie di Barbie, o meglio una living doll, una bambola vivente. Venus Palermo, una ragazzina nata e cresciuta a Londra, ha sviluppato una vera e propria ossessione per la bambole, e a soli 15 anni ha deciso che sarebbe diventata proprio come loro.
Alodia Gosiengfiao è una cosplayer che viene dalle Filippine, ma ha vinto così tanti premi che oggi è conosciuta in tutto il mondo perché il suo viso ricorda da vicino quello di una bambola di porcellana.
A noi di Cooletto il cosplay diverte molto. Parliamo di quel fenomeno nato in Giappone che spinge gli adolescenti a vestirsi, truccarsi e pettinarsi come i protagonisti di manga e anime, ma anche di videogiochi. E la somiglianza in certi casi è davvero impressionante, perché i costumi sono curati fin nei minimi dettagli.
Il cosplay è conosciuto e praticato anche qui in Italia, ma i giapponesi restano maestri indiscussi dell’arte del travestimento ma anche della seduzione. Ed ecco che Dead Or Alive non è più un gioco da bambini…
Alle ragazze piace il cosplay, ma pure ai ragazzi che si trovano davanti i personaggi mitici di Zelda oppure il maghetto Harry Potter ma al femminile, con risulltati molto sexy. Ma a un buon cosplayer non basta travestirsi da personaggio del cinema e della Tv o da eroe di un fumetto, o anche di un videogioco. I dettagli devono essere curati in modo quasi maniacale. Accessori, trucco, perfino la lunghezza dei capelli deve essere riprodotta alla perfezione. Come dimostrano le foto di Eressea Sama, che certamente ha speso un mucchio di energie per somigliare il più possibile a questi personaggi fantastici.
Le immagini che vi mostriamo di seguito sono davvero impressionanti. E molto, anzi troppo sexy per i piccoli fan di elfi e principesse.
Chi sono le Geek Girls? Donne e ragazze appassionate di tecnologia, videogiochi, internet e nuovi media. Navigatrici esperte che vivono sempre connesse e preferiscono Facebook ai centri commerciali, oppure, se proprio devono andarci, non mancano mai di segnalarlo su Foursquare.
Colte e spigliate, le Geek Girls sono ottime lettrici, divorano libri e fumetti e hanno un debole per il cosplay e la saga di Guerre Stellari, tanto da travestirsi, nell’intimità, come la principessa Leila. Ma guai a prenderle in giro per questa passione, o almeno fatelo con garbo, magari usando un linguaggio forbito, perché le Geek Girls sono famose per la loro abilità di scartare corteggiatori e amanti per gli errori grammaticali.
L’unione di fumetti, videogames, manga, culto dei cartoni animati del passato, ruolismo e cosplay vi fa subito pensare ad un pubblico di super nerd, maschi, fra i 15 e i 45, vergini e sfigati fino al midollo? Se anche voi siete vittima di questo stereotipo significa che non siete mai stati a Lucca Comics, la super manifestazione fieristica/espositiva che si tiene ogni anno nella città toscana.
L’edizione 2009 si è tenuta dal 29 ottobre al 1 novembre ed è stata un grande successo di pubblico (il dato provvisorio alle 18:00 di domenica era di più di 100.000 visitatori). Nei quattro giorni della manifestazione la città è stata invasa come sempre da cosplayer di ogni sesso ed età.
Anche chi solitamente non coltiva questa passione ne approfitta per vestirsi o svestirsi come meglio crede. E contrariamente agli stereotipi di cui sopra, sono soprattutto le ragazze ad osare di più. La galleria che vi proponiamo dopo il salto è un inno al feticismo pubblico ed è la testimonianza che durante questo straordinario evento nell’aria si respira esibizionismo puro. Oltre al sudore stantio degli stakanovisti di Dungeons and Dragons, che pregiudizi o meno, rimane pur sempre una costante.
Rosario Dawson, la bella attrice di origini portoricane resa famosa
Travestirsi è solo uno dei tanti giochi erotici che una coppia può praticare nell’intimità di una camera da letto. Ma se il travestimento viene portato per le strade, in maniera così massiccia da diventare fenomeno culturale, ecco allora la nascita del cosplay. Il cosplay consiste nell’indossare un costume facilmente riconoscibile, spesso la divisa di un supereroe, o comunque di un personaggio dei fumetti, e di interpretarne anche il modo di comportarsi.
Il termine cosplay è una contrazione delle parole inglesi costume (“costume”) e play (“interpretare/recitare”), e i fan di questo gioco di ruolo sono chiamati generalmente cosplayers. Il cosplay ha avuto origine in Giappone, dove i cosplayers adottano in gran parte travestimenti riconducibili ai protagonisti dei manga e degli anime più popolari. Sempre in Giappone, è frequente imbattersi in un tipo di cosplay esplicitamente erotico, legato ai fumetti hentai.
In alcuni club è possibile imbattersi in cosplayers che, dietro pagamento, posano con i vestitini succinti delle protagoniste di anime hentai, spogliandosi e cambiando vestito davanti ai clienti.
Per vedere in azione il potenziale erotico del cosplay, voltate pagina e godetevi il video di questa “Sexy Vampirella” che danza davanti alla webcam.
