Sesso e scandalo a Venezia con Passion e Paradise Faith

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La Mostra di Venezia di quest’anno verrà ricordata probabilmente più per gli scandali a base di sesso dei film in gara che per le mise degli attori e le premiazioni. Perché qualsiasi sarà il vincitore, nulla potrà competere con ciò che i film “Passion” e soprattutto “Paradise Faith” hanno da offrire. Sesso lesbo nel primo e non vi è nulla di male, ma soprattutto sesso e masturbazione con un crocifisso nel secondo: e qui le polemiche cascano a iosa.

Perché i video porno, anche quelli considerati più spinti, non si spingono mai oltre una certa soglia.  Eppure questo film lo ha fatto. In tutta onestà penso che quello che sconvolga oltre che l’uso del crocifisso in tal guisa, sia anche l’immagine che si da di quell’integralismo cristiano che non ha nulla da invidiare (purtroppo) a quello delle altre religioni. Ma d’altronde se il soggetto della pellicola è una donna che ” è combattuta tra l’amore per Gesù e quello per il marito”, un minimo di scene scandalose di sesso dovevamo aspettarcele.

Chi grida allo scandalo ricorda che vi è una scena simile anche nella versione non censurata de “L’esorcista”? In questo film  la protagonista, l’ultracattolica Anna Maria, fa del grande crocifisso posto sul suo letto un simbolo d’amore fisico in senso letterale. Prima lo stacca dalla parete con lentezza ed un certo rispetto, poi lo bacia leccandolo da ogni parte e poi ci si masturba sotto le coperte. Effettivamente una scena forte che pone il sesso di “Passion” quasi sotto tono rispetto allo “scandalo” che ci si aspetta sempre in queste occasioni quando è l’amore gay a prendere spazio.

Voi che ne pensate. Vedreste mai “Paradise Faith”, anche solo per curiosità? Può essere davvero tacciato di blasfemia a tal punto di trovare giusta la denuncia depositata  da Pietro Guerini, presidente e portavoce nazionale del Comitato NO194  alla procura della Repubblica di Venezia? Guardatevi il trailer.

 

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