Racconti erotici: Dominatrici Sexiste (Parte I)

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Un taglio alla gola avrei preferito stasera, pugnali taglienti di quelli che mi piacciono corteggiare. Aspettavo lui e lei… Ho fatto arrivare prima il mio schiavo, volevo evitare di restare sola con lei, si è creata troppa sintonia e arrivate a questo punto non riesco più a resistere a certe sensazioni. Lei è una Mistress come me, ma ama di più le armi, io gioco con le mie spade. Due Mistress non possono andare d’accordo, ma noi si e forse anche troppo. Lui è il nostro schiavo, quello che trafigge il nostro sudore, il testimone di un’esplosione di paura. Io divento aggressiva quando non ho maschere. Io non ho mai maschere, ma le amo. Una cera sciolta è una candela che muore? Per me è un inizio di un finire. Lui arriva di costanza e poco dopo si presenta lei, di una possenza dannata e decisa, come la fragilità che si sente persa e accudita. L’attrazione che ci avvolge è una miscela di acuti abbagli, semplici sospiri che soffochiamo. Lei rende tutto più difficile. I nostri sguardi non smettono un istante di incrociarsi, abbiamo voglia l’una dell’altra. Iniziamo a punire un pò il nostro schiavetto, senza sfiorarci. Lui, è nudo di istanti e eccitato di essere umiliato da due vere Mistress.

Lei mi rende più aggressiva. Ho legato e frustato lo schiavo, mentre lui leccava i tacchi di lei. L’ho umiliato di trasparenza e nella mia unione alla celebrità, l’ho ferito con le mie piume… adoro il rosso che invade ogni corpo, il sangue che scorre ovunque. La ferita deve vivere di se e deve sostare nel nudo orgoglio, io non sono lì per guarire, ma per trafiggere e sparire. Lei lo prende per i capelli e gioca con il suo presagio triste. “A tratti le Mistress si sfiorano”, non deve accadere o finirò per punire anche lei. Ho una forza innata quando tocco la ribellione, non mettetemi alla prova, potreste avere inaspettate sorprese. Con me l’apparenza si oscura. Sono la schiava di me stessa, il sangue del mio sangue. Lei chiude la bocca dello schiavo e lo immobilizziamo di corde e virtù ad opera d’arte, lui ci gode da morire. Fermo lei mentre cerca di bendarlo, lui deve guardare. Ho deciso che lei deve essere mia, ora. Due Mistress hanno la vivacità di sorreggersi e di avere vari ruoli con chi determina l’efficienza.

Sento che anche lei sta per impazzire, ci siamo evitate per troppo tempo, ora non voglio pensare a niente, se non al nostro godere. C’è una carica irrefrenabile che trafigge, un senso di atrocità che rende sensibile la tensione. Io non ho fretta e voglio assaporare ogni suo minimo centimetro, il mio sguardo ora è diverso e lei lo vede. Ci spogliamo di sintonia e sdraiate sul letto inizia la nostra eccitazione, che mai avrei voluto che finisse…non l’ho mai baciata, ma ho un terribile tormento di farlo. Vorrei punirla e poi adorarla e poi farmi punire a mia volta. Potrei dedicarle tutto ciò che esiste, tutto l’erotismo che gode. Il nostro dare e avere deve essere unico e immenso.

(domani continua la seconda e ultima parte del racconto “Dominatrici Sexiste”)

[N.d.a. Trovate altri miei racconti sul mio blog]

Condividi l'articolo: