Racconti erotici: Dominatrici Sexiste (Seconda e ultima parte)

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

(continua daDominatrici Sexiste (Parte I)

La flessibilità che hanno i nostri occhi, non accetta nessuna forma di creato, ci si avvolge in segreti che solo io e lei possiamo intuire. Il nostro peccato ci illumina di un volere reciproco, che esclude qualsiasi altro tipo di pensiero, spazio e tempo. Le due mistress sono lì a cullare un’assurda e profonda sacralità. Esploro il corpo di lei con i miei tocchi, i miei morsi, le mie carezze, i miei baci. Non mi sarei mai permessa di fare qualcosa che potesse infastidirla, la sua pelle è il mio stimolto di piacere. In quel momento tutto si ferma, solo noi abbiamo senso. I nostri odori devono fondersi di perplessità. I suoi tatuaggi adoravano i miei e dopo il lungo mio presagio incantato, arrivo alla sua bocca, quelle labbra che ho lasciato al tempo, ma che ora vorrei assaggiarne il sapore. I nostri sguardi danno brividi di follia, di pazza voglia di possederci. Ci baciamo di intima onestà, con uno struggente trasporto nel muoverci. Non sento più i minuti, non ascolto più il miraggio, evito di sostenere il cambiamento. Lo schiavo osserva e divora i nostri emendamenti.

Le prendo le mani, le bacio del mio osannarle, e già lì la mia euforia è implacabile. Arrivo con la mia bocca alla sua schiena, da dietro voglio godere del suo sentirmi, i nostri spasmi sono respiri di eccesso assoluto. Ho voglia di dominare il mio istinto e di donarle il mio perverso schema. Trasporto le mie mani alla sua intimità, nuda del suo bagnato, della sua emozione. La sento carica di giri e con decisione decido il suo andare. Spingo dentro spiragli di maestosità, e con lei ci muoviamo in un ballo munito di voci alterne, interne e di sintonia. La nostra folle corsa di sentirci in quel plausibile stato, ci onora del nostro essere. Ancora e ancora siamo unite del nostro godere fino ad accogliere il nostro orgasmo…

Ne voglio ancora, rendimi tua come mai lo sono stata, punisci il mio renderti donna, fammi sentire il tuo esserci. Lo schiavo giace nel silenzio della nostra bellezza.

[N.d.a. Trovate altri mie racconti e poesie erotiche sul mio blog]

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