Racconti erotici: Il tempo colpisce ancora (Prima Parte)

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

La conosco da tempo, ci scriviamo e ci siamo viste alcune volte nelle mie visite di lavoro nella sua città. Lei è una modella, io una giornalista e una volta l’ho anche intervistata. Mi sfuggiva capire il suo legame per me e ne fuggivo al fuggire. Lei è indubbiamente una bellissima donna e molto intelligente, e stranamente le nostre conversazioni sono più rivolte all’arte che ad altro. Dialogo con tutti ma sono anche molto schiva, ho paura a relazionarmi con gli altri e non sono invadente. In passato ero quella che faceva sempre il primo passo, anche ora ne faccio, ma indietro, o per niente o mi blocco. Lei sembrava essere molto interessata a me, ma non me ne curavo. Non credo che nessuno sapesse che fosse lesbica, ma neanche io lo sapevo. Era sempre circondata da uomini, mi attraeva la sua determinazione di donna, e la sua estrema sensualità e femminilità.

Mi invita a una festa dove lei istalla anche una performance da cubista con un finale mirato a effusioni lesbo con un’altra ballerina. Io stavo plagiando il mio stato con il mio amato whiskey, e notavo che lei mi cercava con lo sguardo, forse anche per essere sicura che notassi la sua provocazione. Mi trovo a parlare con due tipi molto eleganti, e mi distraggo nell’attenzione. Non mi stavo divertendo e me ne sarei andata non appena qualcuno avesse messo un punto alla conversazione, ma vedendo che nessuno lo faceva, mi sono mostrata io a chiudere il discorso. Composta nella mia educazione, vado a salutarla, ringraziandola dell’invito, lei appare infastidita e nervosa e cerca di trattenermi. Io me ne vado. Mi segue all’uscita e inizia a parlare, irritata del mio comportamento, del fatto che non colgo il suo egocentrismo, il suo sedurmi e il non rispettare il suo essere donna. Stava esagerando, forse da me si aspettava un corteggiamento, o qualche segnale, e io davo solo fumo. Se ne va, me ne vado.

Diario di una Sexista, il racconto autobiografico di Luciana Cameli

Terry è gotica come piace a me e mi stimola davanti ballando da troietta. E’ il suo forte essere languida e piangente. La prendo per il collare a la sbatto al muro stringendo. Potevo non farla ingoiare più, invece è stato un ordine andato male. L’ho scopata sopra, sul letto, con la musica che rendeva infernale la mia furia. Vamp era a sniffare sudore.

“Diario di una Sexista” è il mio libro autobiografico e ne parlerò in prima persona. Luciana Cameli sono io, ho 29 anni e Miss è il nome d’arte da Mistress, da Sexista, da artista. Mettersi a nudo in parole è più difficile di spogliarsi di vesti, ma io sentivo di farlo, perchè un periodo della mia vita mi ha segnata, come so che ce ne saranno altri. Questo diario è la verità più pura in nomi, cose, fatti, persone, miei pensieri, sesso, erotismo, omosessualità e tanto altro. Non è uno scandalo, non credo di essere l’unica a vivere e ad avere certi pensieri, ma forse sono una delle poche a parlarne. Io ho scelto di essere libera, di pormi agli altri come sono, sia sul lavoro, che sulle amicizie, che nella mia intimità.

Racconti erotici: Attimi e istanti

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, ma in realtà io non mi aspetto mai niente. Vederli come una luce acclamata da tempo, lì davanti a me e accorgemene piano piano. E’ un osannare impressioni che non ti fanno capire e di istinto si animano a reagire. Troppi vortici insieme hanno affiancato il mio sussuro al destino. Lui, lei, due animi quasi in un unico intero, due vivaci sospiri in un’unica luce. Sto impazzendo, ma che mi succede? A me, proprio a me, sempre pronta sulla difensiva, a proteggere la mia incredulità, dove gioco con attimi e istanti, e mi avvicino e mi allontano con la stessa facilità. Lei emana bellezza e sintonia che da tempo non sentivo e lui stimola la mia mente. Le loro mani, perfette per una donna e un uomo mi hanno nutrita del mio piacere. Gli sguardi a volte sono incantesimi pronti al venire, dove gli schemi e il pensare non hanno più spazio, se non di infinito rifugio.

Racconti erotici: Il potere infetta un germoglio di senso

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Fa male vero? I miei solchi sulla tua schiena, sono germogli che nascono per donare colori di senso, in un campo dove nessuno sa e conosce, dove tutti tendono a non spogliarsi e a nascondere varie somiglianze con il mondo. La tua crocifissione è la mia maledizione, lì dove i tuoi polsi sono chiusi da manette, e lì dove tu non puoi sottrarti al mio volere… al mio potere. Le tue mani sono libere al selvaggio venire, e si muovono di spasmi in penombra, come se tutto fosse già un ordine conflitto e inflitto. Gioco con gli aggettivi che di naturale ampiezza mi donano armi. Sei girato e immobilizzato al muro, in piedi davanti a me, che attendi la mia corte, il mio lacerare di spinte. Una Mistress Sexista ha lo sguardo che ipnotizza il tuo girarti, come se nessuno vaga intorno a te, se non il mio essere.

Racconti erotici: Le tre punte

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Mi guardo allo specchio, sono una punta che cerca altre punte. Lacrime scendono quasi a venire, di un lento sussulto ne apro la bocca, quella che mi fa gemere di emozione. Sto solo pensando al momento che mi manca e non nascondo di accarezzarmi fingendo di non essere sola. Ho un ragazzo e una ragazza e ogni tanto insieme modelliamo i nostri corpi del sesso più profondo e passionale. E’ leggerezza, lo stato che sento, è un gioco che crea armi e fuoco, ma sono viscerale nel mio intendere e aspetto il mio istante, che danneggerà il mio turbamento. In sottofondo la musica di una stirpe melodica che sa di straniero, e non mento se dico che sono avvolta da lividi e brividi, che inondano la mia atrocità. Sono lieta al mio stato, e ho voglia di dominare i miei amanti assoluti, ho la certezza che apprezzeranno e io vado in delirio al solo pensiero.

Racconti erotici: Orgasmo da Poker

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Ero lì seduta a “bluffare”, con te davanti che rispecchiavi il mio utile avversario, un fucile da far scoppiare nel gioco. Mi piace vedere che cadi nella mia rete, avevamo dei conti da saldare a fine partita. Ora sono diletta al gioco con professione e circostanza, la mia abilità è una tecnica da temere e mai da capire. Istintiva e provocatrice colgo i giusti momenti a illudere chi mi circonda, avevo carte proibite, come la mia mente astuta a mentire. Ora tocca a te, l’ultima mano per scoprire la realtà del mio gioco, io sono una che partecipa per vincere, io sono una che vince, sempre… Non ti accorgi che non sei concentrato al gioco, restiamo solo io e te, nell’ultimo “testa a testa”, rassegnati perchè ora perdi, ma puoi vincere dopo.

Racconti Erotici: Giochi femminili

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Adoro portarti a giunzaglio, è il mio spiraglio di luce più onnipotente, che dona gloria alla mia grandezza di donna. Tu, piccola, indifesa e inutile schiava, ti mostri viandante e sfinita di colore. Passeggio a inoltrarti di punte al vento, mentre tu giocosa ti orgasmi di sottomissione che sei, io sono la tua Dea, unica e sola. Ti torturerò e ti farò molto male e poi ti lascerò legata al tuo ventre, senza becchi e platee, stai attenta a non rovesciare le tue idee, non pungerti di distrazioni. Bacia i miei piedi e osanna le mie mani, non stancarti di armarti della tua forza, perchè io non mi stancherò di illudermi. E’ meritevole la tua devozione per la mia persona, non temo di farti scappare, ho corde piene di atrocità, che donano momenti di straordinaria bellezza.

Combatto di luce, quella che mi appartiene e che tu vedi in me. La schiava è uno sfregio senza senso che va solo annientata. Stupida, infame, relitto addomesticato, sei solo una pulce che va schiacciata e maltrattata, una inutile schifezza che non deve reagire ma solo inghiottire. Ti soffoco con il collare e con le mie spine ti buco nel sangue. Stai tranquilla, so comandare il mio stato e non esagero a elargire, ma tollero lo svenire. Ti lego in postazione adiacente alla mia mente, tra il muro perlato e le catene affamate, il mio frustino non cede alla vergogna, se mai si donasse alla menzogna. Aperta e voltata del tuo corpo, inizio a dipingerti la schiena con assoluta mia perversione che sa di onesta partecipazione.

Racconti erotici: Quasi trasparente

Sono quasi tentata di svegliarti lo sai? Solo per ridere della tua reazione nel vedermi ancora qui, nuda ai piedi del letto, seduta con le gambe incrociate come un piccolo gargoyle. Sono più che mai convinta, che il ricordo della bella scopata che ancora trattieni nelle ossa, non t’impedirebbe di provare verso di me un odio profondo.
Stupido borghese qualunquista.
Io sono qui, come un pugno di sale buttato sulle tue ferite. Perché se fossi andata via, se avessi raccattato i miei stracci per saltare sul primo treno diretto a casa, ti avrei reso le cose troppo facili. Ma io non ho nessuna intenzione di renderti le cose facili.
Io voglio farti male nel ricordo. Voglio farti male con la mia presenza, in questo letto sporco. Voglio che tu adesso apra gli occhi e mi guardi, con lo stupore di chi non sa, non capisce, come diavolo ha fatto a cacciarsi in questa situazione. Voglio guidare i tuoi sensi di colpa nella direzione che più mi aggrada. Voglio godermi la tua faccia, quando ti accorgerai di cosa ho fatto.
La tua pelle è bianca, quasi trasparente, e porta con sé tutti i segni che la vita ti ha lasciato. Cicatrici più o meno indelebili di amori finiti, e situazioni complicate, senza via di scampo. Ma stanotte la mia lingua ha lavato via le tracce delle donne che hai avuto e che hai perso, le mie unghie sono affondate nella tua schiena, i miei denti si sono stretti attorno alle tue labbra, le mie gambe hanno cercato il tuo cazzo come mai nessuna ha fatto prima. Non te l’aspettavi, vero?

Racconti erotici: Iena Sexista

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

Due donne, due ammiccanti deliri, bendate con strisce di diamanti e seta lievigata. Lo so che sono un astro nascente, simbolo del vostro ego, ma io mi sento solo dannata dei miei sottili tagli. Da donna voglio due donne, non una, ma due, che per me è il numero perfetto. E’ un vortice di mitraglianti solchi, quelli che di schegge vogliono prepararsi, nel diletto detto del canto. Nuda io, nude voi e più vi guardo e più vi tocco e più vi desidero. Prima di peccare dobbiamo seguire il labirinto, nostro rifugio del vuoto, dove lo spazio ha il buio, ma anche la luce. Se tu menti, io sbaglio, se tu sei pregiata, io ti faccio male. Maldestra che sei, donna sublime, lanci cieli come da terra non possono toccare. Stendetevi, ho sete di voi, la stessa fame di una iena.